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Subject: Calcio: storia e aneddoti
“Il sistema Calcio è una merda", cari presidenti, non cadete dal pero
Le società cercano solo i risultati. Arrivano dei procuratori, anche negli Allievi, ti dicono “questo mio ragazzo deve giocare” e ti danno 30.000 euro. O alcuni allenatori che pagano 40.000 euro per essere assunti. Poi ci si chiede come mai l’Italia non va ai Mondiali. Cari presidenti e dirigenti, non cadete dal pero. Tutti sanno che nelle giovanili c’è gente che paga per allenare o giocare e nessuno fa nulla.
Oggigiorno le società per risparmiare prendono allenatori che lo fanno per hobby o come secondo lavoro. Tanti allenatori delle giovanili scaricano i filmati da internet per pianificare gli allenamenti, senza sapere se quell'esercizio abbia senso per i bambini.
Mio figlio mi dice sempre ‘Papà voglio giocare a Calcio’. Io invece lo porto nella natura a pescare. O hai le palle per resistere o se invece sei un bambino timido e chiuso meglio evitare.
Sinceramente l’unico motivo per cui vorrei che facesse questo mestiere è per i benefici economici, ma se penso al Calcio di oggi, per il bene che gli voglio sarebbe meglio stesse alla larga da questo ambiente di merda.
Ho fatto questa vita e non ci sputo sopra, ma o sei uno che ha due palle grandi così ed è disposto a mandare giù merda o se invece sei un bambino timido, un po' chiuso… meglio evitare.
-Simone Tiribocchi
un pò mi ci ritrovo, per fortuna il mio ha mollato dopo solo un mese... io sono nato con l'amore per il calcio, ho vissuto per il calcio fino a poco dopo i 20 ed ora, passati i 40, spero che i miei figli facciano tutto meno che il calcio (a prescindere dal fatto che comunque ho trovato sulla mia strada allenatori che mi hanno insegnato molto piu' dei miei professori di scuola...è proprio l'ambiente che mi stomaca)
Le società cercano solo i risultati. Arrivano dei procuratori, anche negli Allievi, ti dicono “questo mio ragazzo deve giocare” e ti danno 30.000 euro. O alcuni allenatori che pagano 40.000 euro per essere assunti. Poi ci si chiede come mai l’Italia non va ai Mondiali. Cari presidenti e dirigenti, non cadete dal pero. Tutti sanno che nelle giovanili c’è gente che paga per allenare o giocare e nessuno fa nulla.
Oggigiorno le società per risparmiare prendono allenatori che lo fanno per hobby o come secondo lavoro. Tanti allenatori delle giovanili scaricano i filmati da internet per pianificare gli allenamenti, senza sapere se quell'esercizio abbia senso per i bambini.
Mio figlio mi dice sempre ‘Papà voglio giocare a Calcio’. Io invece lo porto nella natura a pescare. O hai le palle per resistere o se invece sei un bambino timido e chiuso meglio evitare.
Sinceramente l’unico motivo per cui vorrei che facesse questo mestiere è per i benefici economici, ma se penso al Calcio di oggi, per il bene che gli voglio sarebbe meglio stesse alla larga da questo ambiente di merda.
Ho fatto questa vita e non ci sputo sopra, ma o sei uno che ha due palle grandi così ed è disposto a mandare giù merda o se invece sei un bambino timido, un po' chiuso… meglio evitare.
-Simone Tiribocchi
un pò mi ci ritrovo, per fortuna il mio ha mollato dopo solo un mese... io sono nato con l'amore per il calcio, ho vissuto per il calcio fino a poco dopo i 20 ed ora, passati i 40, spero che i miei figli facciano tutto meno che il calcio (a prescindere dal fatto che comunque ho trovato sulla mia strada allenatori che mi hanno insegnato molto piu' dei miei professori di scuola...è proprio l'ambiente che mi stomaca)
Rincon, 34enne venezuelano, oggi alla Sampdoria, ha raccontato in una recente intervista: "Per tutta la vita mi sono piaciute le Ferrari e mi sono detto che se un giorno avessi firmato un contratto con una delle squadre più importanti del mondo, Real Madrid, Barcellona, Manchester, Juventus, Milan, in quel caso mi sarei concesso il piacere di comprare una Ferrari, questo sarebbe dovuto essere il premio. Più che una cosa materiale l'ho vista come un sogno e ogni volta che la vedevo mi dicevo: ce l'ho fatta".
Finché un giorno, giunto con la sua Ferrari al centro di allenamenti juventino che era ancora a Vinovo, Rincon incontrò Dybala che ugualmente arrivava lì guidando una vettura decisamente meno prestigiosa della sua. Paulo parcheggiò la macchina, scese e cominciò a guardare con ammirazione la Ferrari di Rincon, elogiandone la bellezza. "Allora gli ho dato la chiave, lui l'ha accesa, ha sgasato, e io continuavo a guardarlo, perché Dybala alla Juve era già la stella numero uno, forse il giocatore che guadagnava di più. E io ho gli detto: Cosa stai aspettando? Quando la comprerai?", ha proseguito il venezuelano.
La risposta della Joya colpì molto Rincon, che non l'ha mai dimenticata: "Verrà il mio momento – gli disse Dybala, allora 23enne – Come faccio a presentarmi con una Ferrari qua dove ci sono Gigi Buffon, Dani Alves, dove c'è gente che ha vinto i Mondiali, che ha vinto la Champions League, mentre io sono solo un ragazzino. Non posso permettermi di presentarmi con una Ferrari".
Parole che lasciarono di stucco Rincon: "Ho pensato, wow, questo ragazzo è speciale, con un cuore incredibile". Il venezuelano ha concluso dicendo che ancora oggi ha un legame forte con Dybala e sono ottimi amici, aggiungendo che è una persona umile che gli ha lasciato questa grande lezione che spera che i giovani imparino
Finché un giorno, giunto con la sua Ferrari al centro di allenamenti juventino che era ancora a Vinovo, Rincon incontrò Dybala che ugualmente arrivava lì guidando una vettura decisamente meno prestigiosa della sua. Paulo parcheggiò la macchina, scese e cominciò a guardare con ammirazione la Ferrari di Rincon, elogiandone la bellezza. "Allora gli ho dato la chiave, lui l'ha accesa, ha sgasato, e io continuavo a guardarlo, perché Dybala alla Juve era già la stella numero uno, forse il giocatore che guadagnava di più. E io ho gli detto: Cosa stai aspettando? Quando la comprerai?", ha proseguito il venezuelano.
La risposta della Joya colpì molto Rincon, che non l'ha mai dimenticata: "Verrà il mio momento – gli disse Dybala, allora 23enne – Come faccio a presentarmi con una Ferrari qua dove ci sono Gigi Buffon, Dani Alves, dove c'è gente che ha vinto i Mondiali, che ha vinto la Champions League, mentre io sono solo un ragazzino. Non posso permettermi di presentarmi con una Ferrari".
Parole che lasciarono di stucco Rincon: "Ho pensato, wow, questo ragazzo è speciale, con un cuore incredibile". Il venezuelano ha concluso dicendo che ancora oggi ha un legame forte con Dybala e sono ottimi amici, aggiungendo che è una persona umile che gli ha lasciato questa grande lezione che spera che i giovani imparino
"Batistuta aveva una carica addosso incredibile, si sedeva al suo posto negli spogliatoi, baciava la fascia da capitano e cominciava a massaggiarsi i polpacci. Prima di scendere in campo usava sempre la stessa frase, che però faceva effetto su di noi. "MASSACRIAMOLI!!!" Prima delle partite contro la Juve, non dormiva. Ci diceva sempre: "Se vedo che qualcuno non da il massimo, gli spacco il muso." Ci teneva più dei suoi stessi tifosi.
Con lui sembrava che stessimo per andare a fare la guerra. Con lui era così, solo che noi non avevamo armi a portata di mano, lui invece si...
Aveva un Bazooka in quel piede destro."
Manuel Rui Costa su Gabriel Omar Batistuta.
Con lui sembrava che stessimo per andare a fare la guerra. Con lui era così, solo che noi non avevamo armi a portata di mano, lui invece si...
Aveva un Bazooka in quel piede destro."
Manuel Rui Costa su Gabriel Omar Batistuta.
Italo Galbiati scomparso oggi. I suoi rapporti da osservatore su Donadoni e Sheva
Dopo quella partita col Barcellona c'era poco da consigliare
Chiaro, lo dice anche lui in modo colorito. Mi piaceva condividere ricordi di un calcio che non esiste più ;)
Io vorrei leggere la relazione di chi ha consigliato Kvara al Napoli :)
Hehehe, però De Sciglio i primi anni al Milan era un buon prospetto... poi boh, stessa storia di Santon
Adel Taarabt ha lasciato il Benfica dopo sette stagioni e vari prestiti. Il marocchino, ex di Milan e Genoa, non smette però di ricordare positivamente la sua esperienza nel club di Lisbona: "Quando arrivai, rimasi scioccato. I ragazzini di 15 anni erano i primi ad arrivare in palestra per lavorare e dopo l'allenamento si fermavano per lavorare ancora. I portoghesi hanno la mentalità migliore. Quando ho lasciato Londra, sono arrivato a Lisbona in Ferrari.
Sono arrivato al parcheggio e sai che macchine ho visto? Peugeot 307, 407… Sai come si vestivano? Adidas, Nike. Niente Givenchy o Dolce & Gabbana. Così ho venduto la Ferrari e ho comprato una Mercedes Classe A. Che vita, bella e semplice", ha detto a 90football il giocatore dell'Al-Nasr.
Sono arrivato al parcheggio e sai che macchine ho visto? Peugeot 307, 407… Sai come si vestivano? Adidas, Nike. Niente Givenchy o Dolce & Gabbana. Così ho venduto la Ferrari e ho comprato una Mercedes Classe A. Che vita, bella e semplice", ha detto a 90football il giocatore dell'Al-Nasr.