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Subject: Calcio: storia e aneddoti
Io ho scritto Pogba e mi è venuto in mente Drogba... rima e assonanza che colpa ne ho :)
E comunque certo non mi metto a ragionare di "tonalità della pelle" su due neri rischiando il ban sociale e la galera :P
E perché mai? Vi assicuro che i concetti di Brown e Black sono utilizzatissimi, naturalmente non nelle società pervase da perbenismo di facciata... stessa cosa faremmo noi con le colorazioni nostre rispetto a quelle nordiche, soprattutto il bianco-latte dei rossi.
Comunque sì, temevo l'assonanza quando ho letto Pogba ed ero sicuro che qualcuno sparasse il nome più vicino. Ti salva la sincerità...
Comunque sì, temevo l'assonanza quando ho letto Pogba ed ero sicuro che qualcuno sparasse il nome più vicino. Ti salva la sincerità...
Quando ho letto "tonalità" mi è tornato in mente il casino scoppiato quando Berlusconi parlò di "abbronzatura" :)
Beh, lì c'era una evidente (ma anche leggera) malizia, che ovviamente fa incendiare l'inutile dibattito della correttezza formale.
Io non mi sconvolgo, ma ammetto che quando leggo "meticciato" e simili usati con disprezzo si risveglia il Colonnello Kilgore che è in me.
Io non mi sconvolgo, ma ammetto che quando leggo "meticciato" e simili usati con disprezzo si risveglia il Colonnello Kilgore che è in me.
Bravo. Se indovini l'anno vinci anche uno SteccoNapoli.
40 anni (lo steccoNapoli non lo voglio quindi sbaglio di proposito)
Sbagliato di due: 1985. Vinci lo stesso lo SteccoNapoli, ma quello con la firma di Juan Jesus
Se proprio devo datemi quello con lo stecco alla liquirizia tipo liuk che ti appiccicava le mani per tutta la sera
Oggi, per festeggiare il lieto evento, lo puoi cambiare solo con il gelato di PeppaPig
Roberto Baggio a l'Esquire, ha parlato dei suoi inizi di carriera:
"A 18 anni, a Firenze, dopo l’intervento ho pensato di smettere. Mi dicevano “forza ancora 15 giorni e torni in squadra. Poi passavano 15 giorni e mi dicevano, dai ancora due settimane. Ogni notte decidevo di smettere, il mattino dopo mi svegliavo e tornavo ad allenarmi. Così sono passati due anni. Il gol più bello lo segnai in Coppa Italia con la Fiorentina, a Licata, saltando due volte il portiere e un paio di avversari, tutto in pochissimo spazio, al limite dell’area piccola. Segno e mi vengono ad abbracciare i compagni, ma tutto lo stadio applaude. Torniamo a metà campo e continuano ad applaudire, tutti i tifosi, il sindaco, una cosa pazzesca. Hanno applaudito forse un minuto e mezzo senza fermarsi, io quasi non capivo".
"A 18 anni, a Firenze, dopo l’intervento ho pensato di smettere. Mi dicevano “forza ancora 15 giorni e torni in squadra. Poi passavano 15 giorni e mi dicevano, dai ancora due settimane. Ogni notte decidevo di smettere, il mattino dopo mi svegliavo e tornavo ad allenarmi. Così sono passati due anni. Il gol più bello lo segnai in Coppa Italia con la Fiorentina, a Licata, saltando due volte il portiere e un paio di avversari, tutto in pochissimo spazio, al limite dell’area piccola. Segno e mi vengono ad abbracciare i compagni, ma tutto lo stadio applaude. Torniamo a metà campo e continuano ad applaudire, tutti i tifosi, il sindaco, una cosa pazzesca. Hanno applaudito forse un minuto e mezzo senza fermarsi, io quasi non capivo".