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Subject: Calcio: storia e aneddoti
Dall'amore per Firenze, al retroscena sulla cessione all'Inter di Trapattoni. Daniel Passarella a Radio Bruno
Redazione VN
22 luglio - 12:30
Daniel Passarella, racconta così a Firenzedintorni.it, la sua storia e il suo passato in viola, tra Antognoni e Nico, passato e presente:
Firenze resterà per sempre nel mio cuore. Qui ho passato momenti bellissimi. Fiorentina '83-'84? Una squadra bellissima, che ricordo con piacere. Il mio addio? Prima di chiudere la mia storia con la Fiorentina, sentivo di essere alla fine della mia carriera. L'Inter ha provato a prendermi in tutti i modi. In quel momento lì, ho sentito da parte loro, la voglia irrefrenabile di mettermi in squadra. Questo mi ha un po' spinto ad accettare. I Pontello mi hanno fatto un'offerta per rimanere, ma già lì, stavo pensando di smettere di giocare. Quarta il nuovo Passerella? Non l'ho visto molto giocare, ma su di lui girano sempre buone voci. Nico Gonzalez? Nico è un buon giocatore, ma, come a suo tempo la Fiorentina, che ha sempre avuto buoni giocatori, non gli ha mai venduti, non deve farlo neanche stavolta. La tradizione argentina a Firenze? Nella storia viola, chi prima e chi dopo, gli argentini hanno sempre fatto bene. A Firenze sono già stato 2 mesi fa, è molto probabile che prossimamente possa tornare allo stadio a vedere la squadra. Oggi ho ancora un bel contatto con Antognoni che mi aiuterà sicuramente a trovare il modo migliore per farlo. Con tutto ciò che ha sempre dato al mondo viola, è un peccato che Giancarlo non abbia un ruolo fisso in società. Le voci sulle mie condizioni di salute? E' stato un momento no, ma oggi l'ho superato. Saluto col cuore tutti i tifosi della Fiorentina. Per amore e affetto, in assoluto il miglior luogo in cui sia mai stato.
Redazione VN
22 luglio - 12:30
Daniel Passarella, racconta così a Firenzedintorni.it, la sua storia e il suo passato in viola, tra Antognoni e Nico, passato e presente:
Firenze resterà per sempre nel mio cuore. Qui ho passato momenti bellissimi. Fiorentina '83-'84? Una squadra bellissima, che ricordo con piacere. Il mio addio? Prima di chiudere la mia storia con la Fiorentina, sentivo di essere alla fine della mia carriera. L'Inter ha provato a prendermi in tutti i modi. In quel momento lì, ho sentito da parte loro, la voglia irrefrenabile di mettermi in squadra. Questo mi ha un po' spinto ad accettare. I Pontello mi hanno fatto un'offerta per rimanere, ma già lì, stavo pensando di smettere di giocare. Quarta il nuovo Passerella? Non l'ho visto molto giocare, ma su di lui girano sempre buone voci. Nico Gonzalez? Nico è un buon giocatore, ma, come a suo tempo la Fiorentina, che ha sempre avuto buoni giocatori, non gli ha mai venduti, non deve farlo neanche stavolta. La tradizione argentina a Firenze? Nella storia viola, chi prima e chi dopo, gli argentini hanno sempre fatto bene. A Firenze sono già stato 2 mesi fa, è molto probabile che prossimamente possa tornare allo stadio a vedere la squadra. Oggi ho ancora un bel contatto con Antognoni che mi aiuterà sicuramente a trovare il modo migliore per farlo. Con tutto ciò che ha sempre dato al mondo viola, è un peccato che Giancarlo non abbia un ruolo fisso in società. Le voci sulle mie condizioni di salute? E' stato un momento no, ma oggi l'ho superato. Saluto col cuore tutti i tifosi della Fiorentina. Per amore e affetto, in assoluto il miglior luogo in cui sia mai stato.
"Balotelli è una persona negativa, senza rispetto per il gruppo. In Confederations Cup, nel 2013, non ci diede una mano in niente, roba da prenderlo a schiaffi.
Uno anche peggio era Felipe Melo: il peggio del peggio. Con lui si rischiava sempre la rissa.
Lo dissi anche ai dirigenti: è una mela marcia.
Non ho rancore e né mi interessa averne, se mi toccherà condividere qualcosa con loro lo farò.
Non sono il migliore amico di tutti, però loro sono gli unici due ad essere andati oltre un limite accettabile.
Per come sono fatto, il problema non è se giochi bene, male o se qualche volta fai serata, ma se manchi di rispetto e non hai dentro niente.
Una volta va bene, se è ricorrente no”.
GIORGIO CHIELLINI
Uno anche peggio era Felipe Melo: il peggio del peggio. Con lui si rischiava sempre la rissa.
Lo dissi anche ai dirigenti: è una mela marcia.
Non ho rancore e né mi interessa averne, se mi toccherà condividere qualcosa con loro lo farò.
Non sono il migliore amico di tutti, però loro sono gli unici due ad essere andati oltre un limite accettabile.
Per come sono fatto, il problema non è se giochi bene, male o se qualche volta fai serata, ma se manchi di rispetto e non hai dentro niente.
Una volta va bene, se è ricorrente no”.
GIORGIO CHIELLINI
Che perla. Ma chi è questo personaggio leggendario? Spara frasi una meglio dell'altra
Non sapevo che Cutrone avesse tutta questa considerazione!
Eccome. Va detto che nelle giovanili ne parlavano come di un fenomeno e inizialmente sembrava non soffrire il salto in prima squadra (oggettivamente raro).
Poi ha iniziato a fare il fenomeno, il padre ad andare con l’agente a vedere le partite dell’Atletico eccetera… forse l’unica cessione decente fatta negli ultimi 10 anni.
Poi ha iniziato a fare il fenomeno, il padre ad andare con l’agente a vedere le partite dell’Atletico eccetera… forse l’unica cessione decente fatta negli ultimi 10 anni.
Mio bisnonno Salvatore Cantona era di Ozieri – ha raccontato Cantona – mia bisnonna, Giuseppina Caria, era di Torralba. Negli anni ho ricostruito la loro storia. Sono emigrati dalla Sardegna nel 1913, lei era già incinta quando è salita sul piroscafo diretto a Marsiglia. Lì è nato mio nonno e lì sono nato e cresciuto anche io. E da lì viene quell’uno o forse due per cento di sangue francese che ho
Hahaha, lieve puntatina in chiusura
Hahaha, lieve puntatina in chiusura
Papa of Diego Maradona (Argentina) with the MVP trophy at the awards ceremony of World Youth Tokyo79, after the final of Argentina vs Soviet Union 3-1 at Tokyo in Japan on 7 Sep 1979
Photo by Masahide Tomikoshi / TOMIKOSHI PHOTOGRAPHY
"Udinese-Milan, gennaio 1985. Entra questo ragazzino, 16anni, sapevo che era figlio di Cesare. Si piazza a destra e io faccio al mio compagno d’attacco Andrea Carnevale: 'Sto io dalla sua parte'. Passano meno di 5 minuti, Maldini mi anticipa sempre. Faccio un cenno a Carnevale: 'Torna qua, io cambio fascia'. Maldini è stato il miglior difensore italiano di sempre. Una volta gli ho ricordato: 'Però quel giorno dovevi dirmelo che eri un fenomeno'". (Franco Selvaggi)