Subpage under development, new version coming soon!
Subject: Calcio: storia e aneddoti
L’ultimo a dx dovrebbe essere lo storico massaggiatore de Lucia (credo) ma potrei sbagliarmi
Degradato al ruolo di postaimmagini del trimone cremonese
Circa 5 anni scoprii che Yoichi Takahashi, il creatore ed autore di Holly e Benji (Capitan Tsubasa in giappone) abitava vicino alla casa di mia moglie. Non solo, mia suocera, che in perfetto stile giapponese non mi disse nulla per 15 anni, era amica della madre Yoichi. Venni a conoscenza della cosa in maniera totalmente casuale, stavo guardando la tv a Tokyo (non ci capisco una mazza ma va bene lo stesso) quando parte uno speciale sul nuovo fumetto di Takahashi (dedicato al basket) e faccio a mia moglie "Cavoli, so che vive a Tokyo ma sarà impossibile contattarlo". Mia moglie traduce a sua madre e come risposta ottengo un "Se non ricordo male vive qui dietro, di fianco al negozio per articoli per animali o meglio, la mamma e lui vivevano lì fino a qualche anno fa".
Ecco...
Afferro il loro affezionatissimo gatto e, minacciando ritorsioni letali sul felino, ingiungo la suocera a mettersi in contatto, come risposta ottengo un "Non saprei, non è educato chiamarlo a casa". oltre al gatto mi armo anche di molotov se non avessi trovato soddisfazione. Mia suocera chiama il centralino dei suoi uffici e si sente dire "Il Maestro Takahashi non riceve ospiti" mia suocera rilancia "Dica al maestro che sono la signora XXX".
3 ore dopo suona il telefono, è il produttore della società editrice che mi invita a casa di Yoichi, il giorno dopo, mi informa che l'assessorato alla cultura, prima della visita privata, vorrebbe farmi vedere le statue dedicate al manga che sono sparse in tutto il quartiere.
Le foto - per gentile concessione della Marveltrimone ACME spa - sono quelle del parco con la statua dedicata a Holly con maglia della Cremonese (ovvio).
La visita a casa di Yoichi è stata interessante, le maglie autografate con dedica personale di Messi, C. Ronaldo, Ronaldo, Ronaldinho, Neymar sono appese nel suo studio (sono stati gentili - mi dice - me le hanno spedite anche se non le avevo mai richieste), Yoichi (che vive in una modestissima casa di famiglia) prende la maglia della Cremonese, conosce il nome della squadra, si fa spiegare un pò di storia della squadra e poi la indossa, ricordando Vialli, Cabrini e Limpar.
E' molto disponibile, parla pianissimo ed è interessato al concetto della maglia della cremonese che, all'interno delle strisce, alterna i colori con 4 sottili fili che rappresentano le corde dei violini secondo tradizione della liuteria cremonese.
Mi regala un paio di disegni autografati e poi mi dice "Lei è una persona con cui parlare, quando tornerà a Tokyo mi chiami pure a casa, così potremmo parlare un pò di calcio e di storia"
"ok, volentieri, ma forza Cremonese sempre, eh?"
Lui ride
"Sempre forza Cremonese"
Ecco...
Afferro il loro affezionatissimo gatto e, minacciando ritorsioni letali sul felino, ingiungo la suocera a mettersi in contatto, come risposta ottengo un "Non saprei, non è educato chiamarlo a casa". oltre al gatto mi armo anche di molotov se non avessi trovato soddisfazione. Mia suocera chiama il centralino dei suoi uffici e si sente dire "Il Maestro Takahashi non riceve ospiti" mia suocera rilancia "Dica al maestro che sono la signora XXX".
3 ore dopo suona il telefono, è il produttore della società editrice che mi invita a casa di Yoichi, il giorno dopo, mi informa che l'assessorato alla cultura, prima della visita privata, vorrebbe farmi vedere le statue dedicate al manga che sono sparse in tutto il quartiere.
Le foto - per gentile concessione della Marveltrimone ACME spa - sono quelle del parco con la statua dedicata a Holly con maglia della Cremonese (ovvio).
La visita a casa di Yoichi è stata interessante, le maglie autografate con dedica personale di Messi, C. Ronaldo, Ronaldo, Ronaldinho, Neymar sono appese nel suo studio (sono stati gentili - mi dice - me le hanno spedite anche se non le avevo mai richieste), Yoichi (che vive in una modestissima casa di famiglia) prende la maglia della Cremonese, conosce il nome della squadra, si fa spiegare un pò di storia della squadra e poi la indossa, ricordando Vialli, Cabrini e Limpar.
E' molto disponibile, parla pianissimo ed è interessato al concetto della maglia della cremonese che, all'interno delle strisce, alterna i colori con 4 sottili fili che rappresentano le corde dei violini secondo tradizione della liuteria cremonese.
Mi regala un paio di disegni autografati e poi mi dice "Lei è una persona con cui parlare, quando tornerà a Tokyo mi chiami pure a casa, così potremmo parlare un pò di calcio e di storia"
"ok, volentieri, ma forza Cremonese sempre, eh?"
Lui ride
"Sempre forza Cremonese"
grande cavolo :D
magari ti fa anche una puntata che indossa la maglia della Cremonese :D
(edited)
magari ti fa anche una puntata che indossa la maglia della Cremonese :D
(edited)
causa assenza di pecunia e covid non sono ancora tornato in giappone da allora ma dovessi riuscirci faccio il picchetto davanti a casa sua fino a quando non disegnerà almeno un striscia dedicata alla cremo
grande cavolo :D
magari ti fa anche una puntata che indossa la maglia della Cremonese :D
potrebbe inserire nella striscia anche pinkerton nel ruolo della borraccia di Capitan Tsubasa
magari ti fa anche una puntata che indossa la maglia della Cremonese :D
potrebbe inserire nella striscia anche pinkerton nel ruolo della borraccia di Capitan Tsubasa
. potrebbe inserire nella striscia anche pinkerton nel ruolo della borraccia di Capitan Tsubasa
Io avrò il ruolo di regista del tridente d’attacco Chiorri - Limpar - Dezotti
Io avrò il ruolo di regista del tridente d’attacco Chiorri - Limpar - Dezotti
https://www.cremonaoggi.it/2021/07/21/cremonese-al-centro-arvedi-evento-dedicato-agli-sponsor/
prima di spiegarvi il link vi racconto alcune cose legate ad aneddoti del calcio. La cremonese, storicamente una squadra "alla buona" fatta di pane e salame, aveva come tradizione (nell'epoca del presidente Luzzara) di invitare i giocatori stranieri appena arrivati al club, di fianco a palazzo cittanova in pieno centro, per fagli conoscere la città e i tifosi.
Erano momenti - avevo anche alcune foto ma dovrei cercarle - in cui si faceva un bordello da paura. Il futuro campione europeo Anders Limpar definì la giornata "Un pomeriggio da folli con dei pazzi scatenati ma divertente come pochi", ma non si faceva niente di particolare, cotechini, salamelle, insulti in dialetto cremonese, minacce verso gli avversari etc. Ricordo con Limpar che, quando il "menestrello del pitale" (in pratica uno storico tifoso che girava sempre con la chitarra) cominciò ad intonare canzoni in dialetto contro il Piacenza e il Pergomerda, il tizio si girò cercando la rima con il futuro campione europeo - che parlava pochissimo l'italiano - ricevendo un "Sorry Sir, I don't understand" che ebbe, come risposta l'urlo, "Vuusa cancher o te spachi la ghigna!!!" (Urla idiota o ti spacco la faccia). Tre secondi dopo un pezzo di salame cremonese i.g.p. colpiva con precisione la fronte del menestrello che venne ricoperto da insulti di tutti i tipi e giù un casino da paura. Quando arrivò Neffa si presentò con tutta la famiglia e, letteralmente, svuotarono la dispensa, da notare che con Dezotti dovette arrivare la moglie a recuperarlo perchè lo fecero bere in maniera allucinante dato che "Doveva spurgarsi dal fatto di aver giocato con la Lazio". Ruben pereira (uno dei peggiori giocatori mai visti qui) stette male da ricovero per essersi ingozzato di cotechino, agnolotti e salame. La città partecipava tantissimo, anche se si faceva del casino da paura in pieno centro i CC e la PS non si presentavano perchè sapevano esattamente come funzionavano le cose, l'importante era che macchine restassero ferme nei parcheggi o non guidate dai partecipanti.
Torniamo al link di cui sopra e della Cremonese "Milano Style".
In pratica si è perso tutto, i geni della comunicazione che comandano la struttura mettono in secondo piano i giocatori (ormai pedoni su una scacchiera) e la città per riunirsi in un "club esclusivo" che di esclusivo non ha nulla, anzi. Conoscendo il 90% degli astanti presenti (con alcuni sono anche mezzo imparentato) sorrido al pensiero di quanto sia stata fallimentare questa gestione "veramente chic" negli anni. Ricordo presentazioni della squadra con guardie del corpo, hostess, droni, mega schermi etc, ed io, e molti come me, totalmente alieno a quel messaggio "di forte comunicazione visiva" di una squadra che si vedeva sempre più elitaria e sempre meno legata a gente come il menestrello del pitale o alla città.
In pratica la cremonese e la su storia di quasi 120 anni sono state bruciate di quell'altare delle vanità che, grazie alla "visione comunicativa" non fanno altro che allontanare una parte della storia cittadina dai cittadini e specifico, dai cittadini non solo dai tifosi.
Sarà il declino di un mondo che, secondo me, avrebbe potuto essere il migliore collante sociale esistente.
prima di spiegarvi il link vi racconto alcune cose legate ad aneddoti del calcio. La cremonese, storicamente una squadra "alla buona" fatta di pane e salame, aveva come tradizione (nell'epoca del presidente Luzzara) di invitare i giocatori stranieri appena arrivati al club, di fianco a palazzo cittanova in pieno centro, per fagli conoscere la città e i tifosi.
Erano momenti - avevo anche alcune foto ma dovrei cercarle - in cui si faceva un bordello da paura. Il futuro campione europeo Anders Limpar definì la giornata "Un pomeriggio da folli con dei pazzi scatenati ma divertente come pochi", ma non si faceva niente di particolare, cotechini, salamelle, insulti in dialetto cremonese, minacce verso gli avversari etc. Ricordo con Limpar che, quando il "menestrello del pitale" (in pratica uno storico tifoso che girava sempre con la chitarra) cominciò ad intonare canzoni in dialetto contro il Piacenza e il Pergomerda, il tizio si girò cercando la rima con il futuro campione europeo - che parlava pochissimo l'italiano - ricevendo un "Sorry Sir, I don't understand" che ebbe, come risposta l'urlo, "Vuusa cancher o te spachi la ghigna!!!" (Urla idiota o ti spacco la faccia). Tre secondi dopo un pezzo di salame cremonese i.g.p. colpiva con precisione la fronte del menestrello che venne ricoperto da insulti di tutti i tipi e giù un casino da paura. Quando arrivò Neffa si presentò con tutta la famiglia e, letteralmente, svuotarono la dispensa, da notare che con Dezotti dovette arrivare la moglie a recuperarlo perchè lo fecero bere in maniera allucinante dato che "Doveva spurgarsi dal fatto di aver giocato con la Lazio". Ruben pereira (uno dei peggiori giocatori mai visti qui) stette male da ricovero per essersi ingozzato di cotechino, agnolotti e salame. La città partecipava tantissimo, anche se si faceva del casino da paura in pieno centro i CC e la PS non si presentavano perchè sapevano esattamente come funzionavano le cose, l'importante era che macchine restassero ferme nei parcheggi o non guidate dai partecipanti.
Torniamo al link di cui sopra e della Cremonese "Milano Style".
In pratica si è perso tutto, i geni della comunicazione che comandano la struttura mettono in secondo piano i giocatori (ormai pedoni su una scacchiera) e la città per riunirsi in un "club esclusivo" che di esclusivo non ha nulla, anzi. Conoscendo il 90% degli astanti presenti (con alcuni sono anche mezzo imparentato) sorrido al pensiero di quanto sia stata fallimentare questa gestione "veramente chic" negli anni. Ricordo presentazioni della squadra con guardie del corpo, hostess, droni, mega schermi etc, ed io, e molti come me, totalmente alieno a quel messaggio "di forte comunicazione visiva" di una squadra che si vedeva sempre più elitaria e sempre meno legata a gente come il menestrello del pitale o alla città.
In pratica la cremonese e la su storia di quasi 120 anni sono state bruciate di quell'altare delle vanità che, grazie alla "visione comunicativa" non fanno altro che allontanare una parte della storia cittadina dai cittadini e specifico, dai cittadini non solo dai tifosi.
Sarà il declino di un mondo che, secondo me, avrebbe potuto essere il migliore collante sociale esistente.
passare da appartenenza a brand è un attimo.
D'altro canto a scuola insegnano quella roba li... e come consumatori effettivamente noi ci caschiamo... compriamo tutta quella robaccia inutile.
D'altro canto a scuola insegnano quella roba li... e come consumatori effettivamente noi ci caschiamo... compriamo tutta quella robaccia inutile.