Subject: [Calciomercato]

Questa cosa si può esportare? certo.

Appunto; ma è il simulacro del calcio. Per intenderci, sarà un calcio che vive nel solo presente, senza profondità storica e non radicato nella memoria. Un thread come "calcio e aneddoti" si fonda sul fatto che giocatori, squadre, partite, competizioni ecc. di un tempo restavano impressi nella memoria di chi seguiva... questo calcio a me pare già privo della stessa forza, un succedersi di persone ed eventi che sedimenta poco e quindi anche fragilissimo nei confronti di altri sport "più moderni".

Questo calcio è esportabile perché è come una pianta già mezza sradicata, basta poco e viene via

mi sembra un ragionamento da tardo impero, rassicurante ma sostanzialmente falso.

Beh, però questo ragionamento smentisce quello precedente (e nel quale mi ritrovo) per il quale il fattore radicalizzante e identitario è prima di tutto sulle tribune.

Se mi spieghi perché sono anche disposto a darti ragione :)

Anche qui, ti ricordo dove sto..., spiega meglio :)

Non mi dire che stai scrivendo dalla spiaggia…

Forse parlavi del confronto col calcio arabo e non del nostro attuale rispetto al passato, discussioni incrociate e ho preso rava per fava

Anche qui, ti ricordo dove sto..., spiega meglio :)

Niente, spero nella caduta casuale della noce di cocco.

“Lautaro è felice ma stiamo lavorando per renderlo ancora più felice. Non parlo solo di soldi, ma di avere una squadra che giochi sempre per tutto perché lui è super competitivo e necessita di una grande squadra”.

Mi sa che tra un anno questo prende il volo. Stanno saggiamente preparando i tifosi con un certo anticipo

credo anche io.
La campagna acquisti per ora è tutta "di prospettiva" e questo al contrario degli annunci ci proietta verso un'annata di risanamento bilanci, piuttosto che di successi. E la direzione per il futuro è quella anche in attacco.

Con Inzaghi in panchina puoi permetterti di sognare con cuadrado 35enne, frattesi e thuram, perchè lui massimizza tutto ciò che gli dai.. però in questo momento abbiamo perso giocatori di livello mondiale (skriniar, onana, lukaku, brozo) e abbiamo acquistato promesse.

Se mi spieghi perché sono anche disposto a darti ragione :)

è banale, ci illudiamo che la nostra storia non sia ripetibile, e di conseguenza nessuno ci possa superare.
Ma intanto altri hanno incominciato a fare la LORO storia, che creerà le loro dinastie, rivalità e si innesta nella loro cultura e mentalità.
In un modo che per noi è strano, alieno, diverso,... ma non per questo è meno vero o meno potente.

(mi allargo fuori dal tema calcio)
la superiorità della civiltà occidentale è nata per banali condizioni ambientali di favore, ma poi si è nutrita dei suo dna filosofico e della sua accettazione del conflitto.
Stiamo abbandonando entrambi, per diventare gente del tardo impero. Sofisti, pacifisti, dirittisti. Gente che viene sconfitta, ma che è intimamente convinta di essere immortale.

in porta onana si è dimostrato molto affidabile e di grande personalità, ma quali erano i giudizi l'anno scorso di sti tempi? Sommer lo vedo affidabile e di esperienza. Trubin (che non arriverà) non lo conosco. Stankovic io vorrei fosse quello che è stato Donnarumma al milan, ma ci credo poco
lukaku..... lo scorso anno non ha mai giocato, quindi non hai perso nulla. Hai perso tanto con Dzeko, ma con quell'età una riconferma di rendimento non era così scontata
skriniar... un darmian al suo posto ha reso meglio di lui. io confido molto in bisseck e in un acquisto come riserva dell'ultimo istante

a centrocampo ci siamo rinforzati molto, pur avendo perso brozovic
in attacco.... la situazione è drammatica, salvo colpi clamorosi dell'ultimo istante finora nascosti da marotta-ausilio (ricordo che dezko arrivò per 1 milione, all'ultimo, tra lo scetticismo generale

cmq lo scudetto sarà della juve, senza dubbi. ma il milan e il napoli le daranno fino da torcere.
l'inter deve arrivare tra le 4, sarebbe già un miracolo economico-sportivo

a mio parere l'inter ha tuttora il miglior centrocampo del campionato, sugli esterni ok.
Dietro è solida ma con troppo poche alternative, davanti siamo inadeguati.

Intanto sarebbe buono dar via lazaro e sensi e riuscire a vendere correa e gosens, ma questi ultimi 2 credo ce lil terremo sul groppone

gosens tanto quanto..... ma correa e lazaro..... sono una tragedia. sensi è il settimo centrocampista, spero entri in qualche trattativa per una punta

sensi fisicamente mi pare improponibile, dovrebbe reinventarsi da mediano di qualità per qualche piccola secondo me, non è più pericoloso come mezzala.

Manca assolutamente un vice darmian, gosens rimane sempre un punto interrogativo e anzi a volte penso non sia adatto al gioco di Inzaghi perché non è quel giocatore visto a Bergamo, aslani non è ben visto sempre da Inzaghi e chissà forse andrà via con l'arrivo di un altro centrocampista (miky ha un'età), in attacco rimane il grande punto interrogativo.
Leggo nomi continuamente, mancano più di 3 settimane e in premier ci sono molti esuberi interessanti per la serie A.
(edited)

Guarda, io condivido il discorso generale ma per quanto riguarda il calcio mi riferivo al fatto che il "nostro" calcio vien fuori, com'è ovvio, da una storia, quella del Novecento, che non è ripetibile per definizione... nemmeno da noi, figuriamoci altrove.
Non lo dico per etnocentrismo, lo dico perché il calcio (come il ciclismo, come l'automobilismo, come tanti sport nati tra fine Ottocento e primi del Novecento) è cresciuto modellandosi per come l'occidente si modellava. Il calcio femminile quale altra parte del mondo l'avrebbe "inventato"?

Magari gli arabi si compreranno pure tutte le squadre e i campioni del ciclismo ma senza Giro, Tour e Parigi-Roubaix sarà simulacro di ciclismo.
Tu dici che costruiranno nuovi Tour... io non credo; il Tour si è costruito a strati sulla storia del Novecento ed è proprio il peso storico che quegli sport si portano dietro a farci fremere, gioire e piangere... e non superficialmente come spesso accade oggi, tra bandierine, ole durante il gioco, infernali vuvuzele, ma profondamente, seriamente... come in Brasile nel Cinquanta.