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Subject: [UEFA Europa League] 2022-2023
Personalmente, da romanista (ma per un napolista è lo stesso), so che vincere è raro.
Per fortuna ho potuto godere di versioni della Roma bellissime e fortissime, con gioco spettacolare e pure abbastanza unico nel calcio italiano: Liedholm, Eriksson, Zeman, Capello, Mazzone, Bianchi, Spalletti 1 e 2... tutte diverse, tutte raramente vincenti nonostante la qualità, la bellezza e la forza... a tutti questi avrei fatto il "contratto a vita" (tranne a Spalletti2 per via di Totti ma vabbè): perché vincere non è l'unica cosa che conta.
Ma vincere mica è brutto. E con Mourinho è arrivato un allenatore a Roma mai visto; un alieno che ci ha ribaltato l'identità e ci ha detto che nientemeno voleva vincere... e basta.
E l'ha fatto. Senza un arbitro, "in missione" visto i trascorsi, l'avrebbe pure rifatto. E questa stagione chissà: tutto ha iniziato a scricchiolare fin da subito con Smalling per poi deteriorarsi a poco a poco con alcuni dei giocatori più importanti: Pellegrini, Spinazzola, lo stesso Rui perché in coppa giocava l'oggetto misterioso Svilar.
Con DDR si rivede il gioco e per i romanisti è abbastanza familiare; ci siamo riabituati subito a godere dei tocchi, dei triangoli, delle aperture, dell'offensività... poi però la coppa la devi alzare o comunque devi essere davvero lì per quello.
La lezione è la stessa che ci aveva insegnato Capello ma, nonostante lo scudo, non attecchì e ne perdemmo di sicuro un altro e forse due proprio per questo (senza dire delle coppe giocate per giocare); con Mou spero si sia radicata.
Se sarà DDR a chiudere finalmente il cerchio tra bellezza e vittoria i sogni dei romanisti si saranno realizzati perché DDR è sempre stato sognato come il futuro allenatore con cui ci sarebbe piaciuto vincere: un allenatore romanista dentro.
(edited)
Per fortuna ho potuto godere di versioni della Roma bellissime e fortissime, con gioco spettacolare e pure abbastanza unico nel calcio italiano: Liedholm, Eriksson, Zeman, Capello, Mazzone, Bianchi, Spalletti 1 e 2... tutte diverse, tutte raramente vincenti nonostante la qualità, la bellezza e la forza... a tutti questi avrei fatto il "contratto a vita" (tranne a Spalletti2 per via di Totti ma vabbè): perché vincere non è l'unica cosa che conta.
Ma vincere mica è brutto. E con Mourinho è arrivato un allenatore a Roma mai visto; un alieno che ci ha ribaltato l'identità e ci ha detto che nientemeno voleva vincere... e basta.
E l'ha fatto. Senza un arbitro, "in missione" visto i trascorsi, l'avrebbe pure rifatto. E questa stagione chissà: tutto ha iniziato a scricchiolare fin da subito con Smalling per poi deteriorarsi a poco a poco con alcuni dei giocatori più importanti: Pellegrini, Spinazzola, lo stesso Rui perché in coppa giocava l'oggetto misterioso Svilar.
Con DDR si rivede il gioco e per i romanisti è abbastanza familiare; ci siamo riabituati subito a godere dei tocchi, dei triangoli, delle aperture, dell'offensività... poi però la coppa la devi alzare o comunque devi essere davvero lì per quello.
La lezione è la stessa che ci aveva insegnato Capello ma, nonostante lo scudo, non attecchì e ne perdemmo di sicuro un altro e forse due proprio per questo (senza dire delle coppe giocate per giocare); con Mou spero si sia radicata.
Se sarà DDR a chiudere finalmente il cerchio tra bellezza e vittoria i sogni dei romanisti si saranno realizzati perché DDR è sempre stato sognato come il futuro allenatore con cui ci sarebbe piaciuto vincere: un allenatore romanista dentro.
(edited)
Vincere è raro ma vincere il trofeo Birra Moretti non è vincere.
Anche quello va vinto e non farei troppo lo schifiltoso se non tifi una strisciata. Si vede però che non hai mai giocato il torneo dei bar da favorito :P
Ti aggiungo due pareri sulla situazione:
Capello:
Quindi i giocatori della Roma sono meglio di quanto sostenesse Mourinho?
“De Rossi ha spazzato via polemiche e tensioni. Paredes, El Shaarawy e Pellegrini sono rinati. Puntare su Svilar in porta è stata una scelta forte, che però sta ripagando. E questi sono soltanto alcuni esempi. A tutto questo aggiungetegli un pizzico di fortuna, sempre importante, e il ritorno al top dei migliori giocatori: da Dybala a Lukaku.
Però… visti i risultati della Roma, forse bisognerebbe tirare le orecchie a qualche giocatore che con Mourinho tirava dalla parte opposta.
Prandelli:
“Da sempre ci sono due linee di pensiero. C’è chi pensa che un gruppo debba essere guidato da un leader, da un personaggio carismatico come Mourinho che come tecnico è indiscutibile. Devi però trovare delle persone che accettino questo tipo di gestione. Può anche accadere che questa conduzione sia accettata per un periodo e poi rigettata. Così, nel momento in cui arriva un allenatore diverso, come Daniele, sei più ricettivo. È inevitabile, non c’è cattiveria e non si può nemmeno fare un paragone dicendo che era tutto sbagliato prima ed è tutto azzeccato adesso. Nelle squadre come nella vita ci sono i momenti. E in questo Daniele è la persona giusta al posto giusto“
(edited)
Ti aggiungo due pareri sulla situazione:
Capello:
Quindi i giocatori della Roma sono meglio di quanto sostenesse Mourinho?
“De Rossi ha spazzato via polemiche e tensioni. Paredes, El Shaarawy e Pellegrini sono rinati. Puntare su Svilar in porta è stata una scelta forte, che però sta ripagando. E questi sono soltanto alcuni esempi. A tutto questo aggiungetegli un pizzico di fortuna, sempre importante, e il ritorno al top dei migliori giocatori: da Dybala a Lukaku.
Però… visti i risultati della Roma, forse bisognerebbe tirare le orecchie a qualche giocatore che con Mourinho tirava dalla parte opposta.
Prandelli:
“Da sempre ci sono due linee di pensiero. C’è chi pensa che un gruppo debba essere guidato da un leader, da un personaggio carismatico come Mourinho che come tecnico è indiscutibile. Devi però trovare delle persone che accettino questo tipo di gestione. Può anche accadere che questa conduzione sia accettata per un periodo e poi rigettata. Così, nel momento in cui arriva un allenatore diverso, come Daniele, sei più ricettivo. È inevitabile, non c’è cattiveria e non si può nemmeno fare un paragone dicendo che era tutto sbagliato prima ed è tutto azzeccato adesso. Nelle squadre come nella vita ci sono i momenti. E in questo Daniele è la persona giusta al posto giusto“
(edited)
Addetti ai lavori dicono, a microfoni spenti, che i giocatori sono dei figli di p***ana.
Però al tempo stesso, se vuoi fare il personaggio anche nelle sconfitte, se quando le cose vanno male dai in pasto alla piazza qualcuno di loro... poi non ti puoi lamentare. Quello che Bollitinho ha fatto con Karsdorp e altri è da arresto.
Però al tempo stesso, se vuoi fare il personaggio anche nelle sconfitte, se quando le cose vanno male dai in pasto alla piazza qualcuno di loro... poi non ti puoi lamentare. Quello che Bollitinho ha fatto con Karsdorp e altri è da arresto.
Mah, la mia lettura è questa... sempre per quello che vale parlare dall'esterno, cioè nulla...
Cmq, per me Mourinho è arrivato e ha capito il problema: giocatori pienamente soddisfatti della medietà, peraltro pagata benissimo dalla società.
Si è protetto le spalle col tifo, col quale ha stabilito un rapporto personale, e ha cominciato a usare bastone e carota in quantità industriale coadiuvato da quelli individuati e promossi come leader: Mancini, Cristante e Pellegrini.
Nella prima stagione nasce una squadra che, a poco a poco, si indurisce: gioca "male" ma è difficile da affrontare (almeno in Europa, perché in Italia il fattore AIA incide fin dall'inizio); i momenti di rigetto a questo calcio fatto di perenne tensione, per esempio il disastro col Bode, vengono usati per cure da elettrochoc anche a costo di sacrificare qualcuno (Karsdorp).
Si vince.
Stagione dopo uguale, ma finale scippata.
Sclero con l'arbitro e Società che, imho, decide di non rinnovarlo ma non può scaricarlo subito per via della piazza.
I giocatori, è noto, hanno le antenne e quello che prima si accettava non si accetta più.
Non c'entra il bollitinho, su questa mania social di storpiare i nomi si dovrebbe indagare :) e non c'entra la tattica. Il grassetto di Prandelli centra il mio punto.
(edited)
Cmq, per me Mourinho è arrivato e ha capito il problema: giocatori pienamente soddisfatti della medietà, peraltro pagata benissimo dalla società.
Si è protetto le spalle col tifo, col quale ha stabilito un rapporto personale, e ha cominciato a usare bastone e carota in quantità industriale coadiuvato da quelli individuati e promossi come leader: Mancini, Cristante e Pellegrini.
Nella prima stagione nasce una squadra che, a poco a poco, si indurisce: gioca "male" ma è difficile da affrontare (almeno in Europa, perché in Italia il fattore AIA incide fin dall'inizio); i momenti di rigetto a questo calcio fatto di perenne tensione, per esempio il disastro col Bode, vengono usati per cure da elettrochoc anche a costo di sacrificare qualcuno (Karsdorp).
Si vince.
Stagione dopo uguale, ma finale scippata.
Sclero con l'arbitro e Società che, imho, decide di non rinnovarlo ma non può scaricarlo subito per via della piazza.
I giocatori, è noto, hanno le antenne e quello che prima si accettava non si accetta più.
Non c'entra il bollitinho, su questa mania social di storpiare i nomi si dovrebbe indagare :) e non c'entra la tattica. Il grassetto di Prandelli centra il mio punto.
(edited)
Comunicato Curva Fiesole:
“Rispetto alla partita di Conference League contro il Maccabi Haifa, è necessario per noi prendere posizione su una questione spinosa. La premessa è che, come tutti sanno, la Curva Fiesole non è un luogo per promuovere idee politiche. Ogni tifoso ha il proprio credo e il rispetto reciproco è sempre stato una legge da seguire. Questo è un fatto. Ma la Curva Fiesole non è neppure uno spazio sociale dove le persone si fanno prendere in giro o mettere i piedi in testa dal potere di turno.
In questa Conference League, la sorte ci ha messo davanti una squadra che viene da un paese che si dice “in guerra”, ma che in realtà sta massacrando una popolazione civile, inerme. Sono più di 10.000 i bambini uccisi in poco più di tre mesi.
Vogliamo rimarcare che Israele è ad oggi sotto accusa alla Corte dell’Aia per genocidio: accusa non archiviata.
Ricordiamo, senza entrare nel merito della decisione, che le squadre di calcio appartenenti alla Federazione Russa sono escluse dalle competizioni Uefa a seguito della guerra in Ucraina. La Uefa, dall’alto dei principi morali che si vanta di sostenere, non ha nulla da dire sul massacro in corso in Palestina? Oppure dobbiamo dedurre che ci siano morti di Serie A e Serie B?
Un paese come Israele, che ricordiamo per gli smemorati, non è in Europa, presenta il Maccabi Haifa come squadra qualificata in Conference League. La Uefa sta a guardare compiacente, sputando su quella retorica della pace e del rispetto per i bambini di tutto il mondo.
Arriviamo allora all’ennesima gestione repressiva nei nostri confronti: giovedì prossimo il match vedrà pesanti restrizioni per gli appassionati viola, dagli spalti vuoti nei Parterre, all’assurdo obbligo di entrare entro le 18.15 in una giornata lavorativa.
Tutto questo, pare, per poter garantire la visita di una tifoseria che a Budapest si è presentata coi vessilli inneggianti a un esercito che attacca i civili, colpevoli di attendere acqua, cibo e medicinali.
Perché dovremmo pagare noi per tutto questo? La Curva Fiesole si presenterà come di consueto ai cancelli poco prima dell’avvio della partita. Invitiamo tutta la tifoseria che deciderà di entrare dopo le 18:15 a ritrovarsi con noi ai giardini della Curva Fiesole e a presentarsi con noi ai tornelli.
Spetterà a chi di dovere decidere se farci entrare o meno. La nostra coscienza è nel posto giusto”.
“Rispetto alla partita di Conference League contro il Maccabi Haifa, è necessario per noi prendere posizione su una questione spinosa. La premessa è che, come tutti sanno, la Curva Fiesole non è un luogo per promuovere idee politiche. Ogni tifoso ha il proprio credo e il rispetto reciproco è sempre stato una legge da seguire. Questo è un fatto. Ma la Curva Fiesole non è neppure uno spazio sociale dove le persone si fanno prendere in giro o mettere i piedi in testa dal potere di turno.
In questa Conference League, la sorte ci ha messo davanti una squadra che viene da un paese che si dice “in guerra”, ma che in realtà sta massacrando una popolazione civile, inerme. Sono più di 10.000 i bambini uccisi in poco più di tre mesi.
Vogliamo rimarcare che Israele è ad oggi sotto accusa alla Corte dell’Aia per genocidio: accusa non archiviata.
Ricordiamo, senza entrare nel merito della decisione, che le squadre di calcio appartenenti alla Federazione Russa sono escluse dalle competizioni Uefa a seguito della guerra in Ucraina. La Uefa, dall’alto dei principi morali che si vanta di sostenere, non ha nulla da dire sul massacro in corso in Palestina? Oppure dobbiamo dedurre che ci siano morti di Serie A e Serie B?
Un paese come Israele, che ricordiamo per gli smemorati, non è in Europa, presenta il Maccabi Haifa come squadra qualificata in Conference League. La Uefa sta a guardare compiacente, sputando su quella retorica della pace e del rispetto per i bambini di tutto il mondo.
Arriviamo allora all’ennesima gestione repressiva nei nostri confronti: giovedì prossimo il match vedrà pesanti restrizioni per gli appassionati viola, dagli spalti vuoti nei Parterre, all’assurdo obbligo di entrare entro le 18.15 in una giornata lavorativa.
Tutto questo, pare, per poter garantire la visita di una tifoseria che a Budapest si è presentata coi vessilli inneggianti a un esercito che attacca i civili, colpevoli di attendere acqua, cibo e medicinali.
Perché dovremmo pagare noi per tutto questo? La Curva Fiesole si presenterà come di consueto ai cancelli poco prima dell’avvio della partita. Invitiamo tutta la tifoseria che deciderà di entrare dopo le 18:15 a ritrovarsi con noi ai giardini della Curva Fiesole e a presentarsi con noi ai tornelli.
Spetterà a chi di dovere decidere se farci entrare o meno. La nostra coscienza è nel posto giusto”.
Piangono anche qui, povere vittimeh:
"Il Maccabi Haifa ha affermato di aver ricevuto abusi anche da parte del personale di sicurezza dello stadio, che secondo il rapporto ha definito la squadra "terroristi". Gli insulti, oltre alle imprecazioni antisemite pronunciate dal personale di sicurezza dello stadio, hanno quasi portato a un litigio con il personale di sicurezza israeliano, che ha chiesto loro di fermarsi. La situazione si è allentata solo quando sono intervenuti i giocatori. I membri del club hanno detto a Sport5 che in realtà sono stati i giocatori stranieri a intervenire per aiutare a calmare la situazione"
"Il Maccabi Haifa ha affermato di aver ricevuto abusi anche da parte del personale di sicurezza dello stadio, che secondo il rapporto ha definito la squadra "terroristi". Gli insulti, oltre alle imprecazioni antisemite pronunciate dal personale di sicurezza dello stadio, hanno quasi portato a un litigio con il personale di sicurezza israeliano, che ha chiesto loro di fermarsi. La situazione si è allentata solo quando sono intervenuti i giocatori. I membri del club hanno detto a Sport5 che in realtà sono stati i giocatori stranieri a intervenire per aiutare a calmare la situazione"
Maglia ricca di significati questa del Milan oggi
Non te gusta?
Non te gusta?
L'ultima volta che avevo visto quella combinazione di colori era su un Chupa Chups fragole e panna.
Ma, del resto, quando si ha una maglia povera di storia si sopperisce come si può :)
Ma, del resto, quando si ha una maglia povera di storia si sopperisce come si può :)
Non mi dire che non ti piace il Chupa Chups!!
Quella della maglia inclusiva è l'ennesima operazione con cui il club rossonero prendere posizione contro le discriminazioni che, purtroppo, ancora oggi si verificano con insistenza negli stadi italiani. Martino Roghi, CSR & Sustainability Manager di AC Milan ha spiegato a Wired che la terza maglia scelta dal club per la stagione 2023/2024 è solo l'ultimo tassello di un progetto più ampio dedicato alle tematiche di Equity, Diversity e Inclusion (Edi): “Quello che il Club e PUMA hanno fatto nell'ideare questa nuova la terza maglia è qualcosa di davvero imporante, perché la maglia della squadra è un po' il simbolo del club – ci ha detto Roghi –. Ci rende orgogliosi notare come anche il terzo kit esprima a livello valoriale dei messaggi che da anni ci impegniamo a diffondere come Milan attraverso un posizionamento su tematiche come queste”.
Ti pare poco? :D
Quella della maglia inclusiva è l'ennesima operazione con cui il club rossonero prendere posizione contro le discriminazioni che, purtroppo, ancora oggi si verificano con insistenza negli stadi italiani. Martino Roghi, CSR & Sustainability Manager di AC Milan ha spiegato a Wired che la terza maglia scelta dal club per la stagione 2023/2024 è solo l'ultimo tassello di un progetto più ampio dedicato alle tematiche di Equity, Diversity e Inclusion (Edi): “Quello che il Club e PUMA hanno fatto nell'ideare questa nuova la terza maglia è qualcosa di davvero imporante, perché la maglia della squadra è un po' il simbolo del club – ci ha detto Roghi –. Ci rende orgogliosi notare come anche il terzo kit esprima a livello valoriale dei messaggi che da anni ci impegniamo a diffondere come Milan attraverso un posizionamento su tematiche come queste”.
Ti pare poco? :D
Un derby con la Roma, adesso che DDR l'ha risollevata, dopo lo SPECIALONE, è da tripla. Mai una gioia!
Appena uscite dal bagno, entriamo noi!!! ;D
Beh io non sottovaluto la Roma, perché con DDR la squadra è diversa e anche perché i due allenatori sanno tutto o quasi dell'avversario.
Beh io non sottovaluto la Roma, perché con DDR la squadra è diversa e anche perché i due allenatori sanno tutto o quasi dell'avversario.
Quella della maglia inclusiva
No, ma non c'è nessuna agenda... Circolare! Circolare!
No, ma non c'è nessuna agenda... Circolare! Circolare!
a me sinceramente quella maglia fa ca.are.
Se poi c'è tutta quella "dietrologia" va bene ma preferisco sempre vedere i colori storici in campo che per me sono: rosso, nero e bianco.
Se poi c'è tutta quella "dietrologia" va bene ma preferisco sempre vedere i colori storici in campo che per me sono: rosso, nero e bianco.