Subpage under development, new version coming soon!
Subject: Hamas vs Israele
Manca un reale interesse a giungere alla pace da parte dei tre soggetti che hai menzionato.
Noi (italia, europa, occidente, mondo) non mi pare che si faccia molto per creare questo interesse.
Noi (italia, europa, occidente, mondo) non mi pare che si faccia molto per creare questo interesse.
Von der Leyen: “L'Europa sta lottando per pace e libertà. Sanzioni contro Israele”
La VonDy sente mancare la terra sotto i piedi e comincia a "spararle grosse"
La VonDy sente mancare la terra sotto i piedi e comincia a "spararle grosse"
Questa roba è, a prescindere da ciò che si può pensare della Albanese, intollerabile
soprattutto se pensi che il suo è reato di opinione.
Viene sanzionata per quello che dice, mica per un reato vero.
Viene sanzionata per quello che dice, mica per un reato vero.
Sì, anche se poi le motivazioni ufficiali fanno un gran fumo (e per quanto a me la Albanese non convinca quasi per nulla) resta il fatto che si stia perseguendo un'opinione legittima e pure autorevole (vista la funzione).
(edited)
(edited)
Cmq, a leggere certi commenti sulla morte di Charlie Kirk mi sa che ci sono problemi con tutte le opinioni
è una questione di metodo.
L'hai sdoganato con scuse validissime, ma ora la censura è una delle opzioni.
Credo di averlo scritto mille volte negli ultimi 10 anni.
Occhio che tra poco tocca anche a noi eh..
L'hai sdoganato con scuse validissime, ma ora la censura è una delle opzioni.
Credo di averlo scritto mille volte negli ultimi 10 anni.
Occhio che tra poco tocca anche a noi eh..
A me fa sorridere che la sinistra colpevolizzi uno che è morto e i suoi pensieri, anziché il colpevole che mette sui proiettili "Bella Ciao", però poi sono le stesse persone che dicono che io, maschio bianco eterosessuale, devo sentirmi in colpa se muore Giulia Cecchettin, ammazzata da un coglione/criminale, che, fosse per quelli come me, sarebbe già stato in galera da tempo dopo la prima segnalazione, perché di certo io non rientro nella cerchia dei giustificazionisti ad ogni costo.
Le persone in generale sono molto politicizzate in senso fideistico, ma a sinistra sembra che questa cosa valga di più, forse anche perché viviamo in un continente dove la destra non ha lasciato buoni ricordi un secolo fa e quindi siamo indottrinati fin da piccoli su certe strade.
Però, non è buffo che se parli con una come la Salis o simili, ti diranno che uno stupratore poverino avrà avuto dei traumi o delle mancanze, uno che ruba, poverino, ha pochi soldi e lo fa per necessità, uno che ammazza dieci persone, poverino, va recuperato in carcere, uno che occupa una casa, poverino, la casa è un diritto...ma...MA.... Se sente parlare di fascismo, una cosa che non ha neanche mai vissuto in tutta la sua vita, se sente quindi parlare di fantasmi e oggetti immaginari, ribolle il sangue nelle vene, bava alla bocca, e il giustizialismo cresce in sé , la voglia di vendetta, di sangue, biazzale Loredoh !!, eccetera eccetera
Io questo cortocircuito mentale fatico a comprenderlo, ma ripeto, essere sociologi al giorno d'oggi e non essere politicizzati credo sia fighissimo, viviamo in un laboratorio a cielo aperto, ci sono tanti di quei comportamenti illogici, reazioni completamente scollegate agli eventi scatenanti, che se solo potessi tornare indietro studierei quello e passerei la mia vita a fare ricerca su quella che è la specie animale più intelligente di tutti, ma che come comportamenti macro non si discosta molto dal gregge di pecore classico
Le persone in generale sono molto politicizzate in senso fideistico, ma a sinistra sembra che questa cosa valga di più, forse anche perché viviamo in un continente dove la destra non ha lasciato buoni ricordi un secolo fa e quindi siamo indottrinati fin da piccoli su certe strade.
Però, non è buffo che se parli con una come la Salis o simili, ti diranno che uno stupratore poverino avrà avuto dei traumi o delle mancanze, uno che ruba, poverino, ha pochi soldi e lo fa per necessità, uno che ammazza dieci persone, poverino, va recuperato in carcere, uno che occupa una casa, poverino, la casa è un diritto...ma...MA.... Se sente parlare di fascismo, una cosa che non ha neanche mai vissuto in tutta la sua vita, se sente quindi parlare di fantasmi e oggetti immaginari, ribolle il sangue nelle vene, bava alla bocca, e il giustizialismo cresce in sé , la voglia di vendetta, di sangue, biazzale Loredoh !!, eccetera eccetera
Io questo cortocircuito mentale fatico a comprenderlo, ma ripeto, essere sociologi al giorno d'oggi e non essere politicizzati credo sia fighissimo, viviamo in un laboratorio a cielo aperto, ci sono tanti di quei comportamenti illogici, reazioni completamente scollegate agli eventi scatenanti, che se solo potessi tornare indietro studierei quello e passerei la mia vita a fare ricerca su quella che è la specie animale più intelligente di tutti, ma che come comportamenti macro non si discosta molto dal gregge di pecore classico
credo che sia difficile per l'essere umano riporre i meccanismi automatici che lo hanno governato per centinaia di migliaia di anni, come quello del clan e del noi contro voi.
E' un bisogno identitario e una forma di reazione automatica.
Io faccio parte di [gruppo] -> quando si presenta [altro gruppo] la mia prima reazione è di avversione/lotta.
Nella storia della specie questo meccanismo ha avuto senso, ora che pretendiamo di essere razionali (senza veramente poterlo essere) diventa un limite.
Quindi per risponderti la maggior parte dei commenti risponde ad alcuni bisogni umani fondamentali e produce comportamenti automatici:
-quello di appartenenza e "protezione" del branco -> prendere parte
-quello di giudicare velocemente -> non spendere tempo e risorse preziose col dubbio
-autostima e conferma del giudizio (pregiudizio) -> trovare conferma di ciò che si pensa per sentirsi nel giusto
Tutte cose che hanno senso se appartieni ad un clan di 20/30 persone, soli nella natura. Ma che oggi ci portiamo dentro nel cervello rettiliano.
La soluzione è non fare finta di essere razionali, prendere coscienza che non lo siamo e di conseguenza capire che certe cose ci escono PER QUESTI MOTIVI.
E' un bisogno identitario e una forma di reazione automatica.
Io faccio parte di [gruppo] -> quando si presenta [altro gruppo] la mia prima reazione è di avversione/lotta.
Nella storia della specie questo meccanismo ha avuto senso, ora che pretendiamo di essere razionali (senza veramente poterlo essere) diventa un limite.
Quindi per risponderti la maggior parte dei commenti risponde ad alcuni bisogni umani fondamentali e produce comportamenti automatici:
-quello di appartenenza e "protezione" del branco -> prendere parte
-quello di giudicare velocemente -> non spendere tempo e risorse preziose col dubbio
-autostima e conferma del giudizio (pregiudizio) -> trovare conferma di ciò che si pensa per sentirsi nel giusto
Tutte cose che hanno senso se appartieni ad un clan di 20/30 persone, soli nella natura. Ma che oggi ci portiamo dentro nel cervello rettiliano.
La soluzione è non fare finta di essere razionali, prendere coscienza che non lo siamo e di conseguenza capire che certe cose ci escono PER QUESTI MOTIVI.
Le persone in generale sono molto politicizzate in senso fideistico, ma a sinistra sembra che questa cosa valga di più
Beh, concordo... politicamente mi definisco "di sinistra" ma riconosco che è proprio la sinistra ad avere grossi problemi con le opinioni altrui... e questo perché non accetta la propria davvero come "opinione" ma la intende come "verità".
Nel caso di Kirk mi chiedo come sia possibile non rendersi conto che un'analisi fondata sul "se l'è cercata" o sul "chi semina odio raccoglie tempesta" è una stronzata; stronzata di cui ci si accorge immediatamente quando viene sostenuta dai "nemici" su questioni che difendiamo
Beh, concordo... politicamente mi definisco "di sinistra" ma riconosco che è proprio la sinistra ad avere grossi problemi con le opinioni altrui... e questo perché non accetta la propria davvero come "opinione" ma la intende come "verità".
Nel caso di Kirk mi chiedo come sia possibile non rendersi conto che un'analisi fondata sul "se l'è cercata" o sul "chi semina odio raccoglie tempesta" è una stronzata; stronzata di cui ci si accorge immediatamente quando viene sostenuta dai "nemici" su questioni che difendiamo
Un caro amico sta leggendo l’ultimo libro di Emmanuel Carrère. Si intitola Kolkhoze e uscirà in Italia la prossima primavera per Adelphi. Dopo Un romanzo russo (2007), Carrère torna a scrivere della madre, morta due anni fa, nata Hélène Zourabichvili nel 1929 da padre georgiano e madre russo-tedesca, illustre storica e membro dell’Académie française col nome di Hélène Carrère d’Encausse. Una volta, mi ricorda l’amico, pronunciò una frase molto bella a proposito di Albert Camus e Jean-Paul Sartre: il primo era più indulgente perché guardava l’uomo, il secondo più severo perché guardava le idee. Quando Sartre definì “ogni anticomunista un cane”, lei fu anche più dura, lo dichiarò preclaro esponente di una generazione di intolleranti e settari. Quell’aggettivo, intollerante, è diventato il nostro marchio da quando Voltaire scrisse il Trattato sulla tolleranza.
Da allora ogni idea può essere considerata un crimine, e un filosofo serio come Karl Popper è ricordato per il suo paradosso, secondo cui una società si conserva libera se non tollera gli intolleranti. Forse è la sua unica sciocchezza, ma ormai chiunque la innalza a dotta giustificazione della propria intolleranza. Ma se un intollerante mi consente l’intolleranza, poi, di conseguenza, qualcun altro sarà autorizzato a essere intollerante con me, e non se ne esce più. Anche io preferisco Camus, che a differenza di Sartre guardava più le persone delle idee, e dunque non era intollerante. Invece ha vinto la legittimità dell’intolleranza a va a finire che, se uno come Charlie Kirk dice “dimostrami che sbaglio”, non glielo si dimostra, gli si spara.
Qui
Da allora ogni idea può essere considerata un crimine, e un filosofo serio come Karl Popper è ricordato per il suo paradosso, secondo cui una società si conserva libera se non tollera gli intolleranti. Forse è la sua unica sciocchezza, ma ormai chiunque la innalza a dotta giustificazione della propria intolleranza. Ma se un intollerante mi consente l’intolleranza, poi, di conseguenza, qualcun altro sarà autorizzato a essere intollerante con me, e non se ne esce più. Anche io preferisco Camus, che a differenza di Sartre guardava più le persone delle idee, e dunque non era intollerante. Invece ha vinto la legittimità dell’intolleranza a va a finire che, se uno come Charlie Kirk dice “dimostrami che sbaglio”, non glielo si dimostra, gli si spara.
Qui
Vero, come mi sembra evidente che negli ultimi anni si sta estremizzando la polarizzazione e si moltiplicano gli insulti e le accuse reciproche.
Il "divide et impera" cercando (o se manca creando) un nemico ad ogni costo fa leva su questi impulsi di appartenenza al branco che esaspera i contrasti al punto che si finisce a uccidere chi ci da fastidio o chi pensiamo sia pericoloso solo perché la pensa diversamente da noi.
Tornando sul conflitto a Gaza si è creato negli anni sempre più una disumanizzazione del gruppo avversario per cui la morte di civili da entrambi i lati non crea nessun rimorso, come se l'avversario sia da abbattere e la loro vita conti meno della propria o "mors tua vita mea".
Questo per fortuna non vale per tutte le persone ma poi sui social spesso sono i più esaltati che postano e incitano all'odio verso l'altro.
Il "divide et impera" cercando (o se manca creando) un nemico ad ogni costo fa leva su questi impulsi di appartenenza al branco che esaspera i contrasti al punto che si finisce a uccidere chi ci da fastidio o chi pensiamo sia pericoloso solo perché la pensa diversamente da noi.
Tornando sul conflitto a Gaza si è creato negli anni sempre più una disumanizzazione del gruppo avversario per cui la morte di civili da entrambi i lati non crea nessun rimorso, come se l'avversario sia da abbattere e la loro vita conti meno della propria o "mors tua vita mea".
Questo per fortuna non vale per tutte le persone ma poi sui social spesso sono i più esaltati che postano e incitano all'odio verso l'altro.