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Subject: [Attualità]
un'agenzia US ha speso soldi in accordo con le politiche dem del presidente dem.. sai che sorpresa!
Nessuna sorpresa per carità.
Ma che i pagati ciancino di fake news e indipendenza dell'informazione può fare incazzare la gente.
Siccome non è informazione indipendente mettano l'avviso di "annuncio pubblicitario" oppure ",organo del partito XY"
Perché con la scusa delle fake news hanno censurato e stanno censurando di tutto e di più, e questo non mi pare buono né legale.
Nessuna sorpresa per carità.
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“L’Intelligenza artificiale batte 17 medici. Il piccolo Alex si è salvato grazie alla diagnosi fatta da ChatGpt a sua mamma”: il caso raccontato da Bassetti
Ad accendere ulteriormente i riflettori su questa competizione uomo-macchina è stato anche un recente post pubblicato su Instagram da Matteo Bassetti
di 30science per Il Fatto | 7 Febbraio 2025
L’Intelligenza artificiale batte i medici in carne e ossa nella diagnosi delle malattie. Questa è la conclusione sulla quale convergono molti studi recenti e che ha aperto un serio dibattito sull’argomento. Ad accendere ulteriormente i riflettori su questa competizione uomo-macchina è stato anche un recente post pubblicato su Instagram da Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova. “Un bambino di nome Alex ha sofferto per tre anni di dolore cronico senza che nessuno riuscisse a capire la causa”, scrive l’infettivologo. “Sua madre, disperata dopo aver consultato 17 specialisti senza ottenere risposte, ha deciso di provare qualcosa di insolito: ha inserito i sintomi di suo figlio e i dati della risonanza magnetica in ChatGPT. L’intelligenza artificiale – continua – ha suggerito una possibile diagnosi: sindrome del midollo ancorato, una condizione rara in cui il midollo spinale si attacca ai tessuti circostanti, causando dolore e problemi neurologici. La madre ha portato questa ipotesi a un neurochirurgo, che ha confermato la diagnosi e ha operato il bambino, mettendo fine alle sue sofferenze”. In pratica, stando al racconto di Bassetti, su questo caso singolo l’Intelligenza artificiale non ha solo battuto un medico, ma ben 17. “La storia di Alex dimostra come la tecnologia e l’intelligenza artificiale possano aiutare noi medici nel percorso di diagnosi e cura”, scrive Bassetti. “E’ molto importante quindi che il mondo medico-scientifico impari a conoscere questi strumenti che possono essere complementari alla nostra professione”, aggiunge.
A simili riflessioni ha portato anche un recente studio dell’Università di Stanford, pubblicato sulla rivista JAMA Network Open, che ha coinvolto 50 medici. I risultati hanno dimostrato come ChatGPT-4 sia stato in grado di superare le abilità diagnostiche dei medici stessi. Il chatbot di OpenAI ha ottenuto un punteggio medio del 90% nella diagnosi di condizioni mediche basate su casi clinici, mentre i medici che hanno utilizzato il supporto dell’IA hanno raggiunto il 76% e quelli che non lo hanno utilizzato il 74%. Lo studio, inoltre, ha evidenziato due problematiche principali nell’utilizzo dell’AI da parte dei medici. In primo luogo, molti professionisti hanno mostrato una certa resistenza ad accettare le diagnosi suggerite dal chatbot quando queste differivano dalle loro conclusioni. In secondo luogo, è emerso che la maggior parte dei medici non sa sfruttare appieno le potenzialità degli strumenti basati sull’Intelligenza artificiale.
Le potenzialità dei sistemi di Intelligenza artificiale sono state anche al centro del congresso della Società Italiana di Cardiologia (SIC), che si è tenuto alla fine dello scorso anno, e nell’ambito del quale è stato presentato il primo Documento di Consenso italiano sull’impiego dell’AI in cardiologia. Il documento, prendendo in esame gli utilizzi di AI e machine learning in cardiologia, ne sottolinea le grandi potenzialità a partire dal monitoraggio serrato dei pazienti ad alto rischio ricoverati con malattie cardiache: un ampio studio su quasi 16.000 pazienti pubblicato di recente su Nature Medicine, per esempio, ha dimostrato che la mortalità a tre mesi può ridursi del 31% associando l’AI all’elettrocardiogramma per identificare i casi con una maggiore probabilità di andare incontro a un evento fatale.
“L’impiego dell’AI nella valutazione degli ECG – osserva Ciro Indolfi, past-president della SIC e professore straordinario di Cardiologia all’Università di Cosenza – è molto promettente anche per migliorare la diagnosi precoce dell’infarto: uno studio su 362 pazienti sottoposti a ECG prima dell’arrivo in ospedale ha dimostrato un’accuratezza del 99% nell’identificare i casi più seri, con tempi di valutazione medi di appena 37 secondi, circa 4 volte inferiori a quelli di un medico in carne e ossa. L’AI si è rivelata efficiente nella valutazione degli esami Holter o per il telemonitoraggio di pazienti con defibrillatori impiantabili, e potrebbe rivelarsi decisiva per aumentare l’utilità dei dispositivi indossabili nella diagnosi precoce, migliorando l’analisi dei parametri raccolti. Anche l’analisi delle ecocardiografie, delle risonanze magnetiche e delle TAC può essere resa più precisa e approfondita grazie all’AI, per la diagnosi di cardiomiopatie o di disfunzioni valvolari o anche per la quantificazione della stenosi coronarica attraverso la valutazione delle angiografie, che ha dimostrato un’accuratezza superiore al 98% nell’identificare trombi e calcificazioni”. Insomma, anche se l’Intelligenza artificiale non potrà sostituire un medico in carne e ossa, quantomeno può migliorarne le abilità e capacità diagnostiche.
Ad accendere ulteriormente i riflettori su questa competizione uomo-macchina è stato anche un recente post pubblicato su Instagram da Matteo Bassetti
di 30science per Il Fatto | 7 Febbraio 2025
L’Intelligenza artificiale batte i medici in carne e ossa nella diagnosi delle malattie. Questa è la conclusione sulla quale convergono molti studi recenti e che ha aperto un serio dibattito sull’argomento. Ad accendere ulteriormente i riflettori su questa competizione uomo-macchina è stato anche un recente post pubblicato su Instagram da Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova. “Un bambino di nome Alex ha sofferto per tre anni di dolore cronico senza che nessuno riuscisse a capire la causa”, scrive l’infettivologo. “Sua madre, disperata dopo aver consultato 17 specialisti senza ottenere risposte, ha deciso di provare qualcosa di insolito: ha inserito i sintomi di suo figlio e i dati della risonanza magnetica in ChatGPT. L’intelligenza artificiale – continua – ha suggerito una possibile diagnosi: sindrome del midollo ancorato, una condizione rara in cui il midollo spinale si attacca ai tessuti circostanti, causando dolore e problemi neurologici. La madre ha portato questa ipotesi a un neurochirurgo, che ha confermato la diagnosi e ha operato il bambino, mettendo fine alle sue sofferenze”. In pratica, stando al racconto di Bassetti, su questo caso singolo l’Intelligenza artificiale non ha solo battuto un medico, ma ben 17. “La storia di Alex dimostra come la tecnologia e l’intelligenza artificiale possano aiutare noi medici nel percorso di diagnosi e cura”, scrive Bassetti. “E’ molto importante quindi che il mondo medico-scientifico impari a conoscere questi strumenti che possono essere complementari alla nostra professione”, aggiunge.
A simili riflessioni ha portato anche un recente studio dell’Università di Stanford, pubblicato sulla rivista JAMA Network Open, che ha coinvolto 50 medici. I risultati hanno dimostrato come ChatGPT-4 sia stato in grado di superare le abilità diagnostiche dei medici stessi. Il chatbot di OpenAI ha ottenuto un punteggio medio del 90% nella diagnosi di condizioni mediche basate su casi clinici, mentre i medici che hanno utilizzato il supporto dell’IA hanno raggiunto il 76% e quelli che non lo hanno utilizzato il 74%. Lo studio, inoltre, ha evidenziato due problematiche principali nell’utilizzo dell’AI da parte dei medici. In primo luogo, molti professionisti hanno mostrato una certa resistenza ad accettare le diagnosi suggerite dal chatbot quando queste differivano dalle loro conclusioni. In secondo luogo, è emerso che la maggior parte dei medici non sa sfruttare appieno le potenzialità degli strumenti basati sull’Intelligenza artificiale.
Le potenzialità dei sistemi di Intelligenza artificiale sono state anche al centro del congresso della Società Italiana di Cardiologia (SIC), che si è tenuto alla fine dello scorso anno, e nell’ambito del quale è stato presentato il primo Documento di Consenso italiano sull’impiego dell’AI in cardiologia. Il documento, prendendo in esame gli utilizzi di AI e machine learning in cardiologia, ne sottolinea le grandi potenzialità a partire dal monitoraggio serrato dei pazienti ad alto rischio ricoverati con malattie cardiache: un ampio studio su quasi 16.000 pazienti pubblicato di recente su Nature Medicine, per esempio, ha dimostrato che la mortalità a tre mesi può ridursi del 31% associando l’AI all’elettrocardiogramma per identificare i casi con una maggiore probabilità di andare incontro a un evento fatale.
“L’impiego dell’AI nella valutazione degli ECG – osserva Ciro Indolfi, past-president della SIC e professore straordinario di Cardiologia all’Università di Cosenza – è molto promettente anche per migliorare la diagnosi precoce dell’infarto: uno studio su 362 pazienti sottoposti a ECG prima dell’arrivo in ospedale ha dimostrato un’accuratezza del 99% nell’identificare i casi più seri, con tempi di valutazione medi di appena 37 secondi, circa 4 volte inferiori a quelli di un medico in carne e ossa. L’AI si è rivelata efficiente nella valutazione degli esami Holter o per il telemonitoraggio di pazienti con defibrillatori impiantabili, e potrebbe rivelarsi decisiva per aumentare l’utilità dei dispositivi indossabili nella diagnosi precoce, migliorando l’analisi dei parametri raccolti. Anche l’analisi delle ecocardiografie, delle risonanze magnetiche e delle TAC può essere resa più precisa e approfondita grazie all’AI, per la diagnosi di cardiomiopatie o di disfunzioni valvolari o anche per la quantificazione della stenosi coronarica attraverso la valutazione delle angiografie, che ha dimostrato un’accuratezza superiore al 98% nell’identificare trombi e calcificazioni”. Insomma, anche se l’Intelligenza artificiale non potrà sostituire un medico in carne e ossa, quantomeno può migliorarne le abilità e capacità diagnostiche.
Un sinteticissimo riepilogo della questione:
Trump-Musk-Usaid
Lo posto per:
1) provocare, perché proviene dalla struttura di Parabellum che qui ha tanti estimatori :P
2) perché riporta dei link per partire e farsi un'idea propria. Anche se i link possono essere considerati proposta di una parte non sono infatti strade chiuse o sentieri interrotti (cit.) e quindi sono comunque utili.
3) ed è la ragione principale, nei commenti c'è questa battuta memorabile: "farsi fare il fact checking da Russia Today è un traguardo mica da poco"
Trump-Musk-Usaid
Lo posto per:
1) provocare, perché proviene dalla struttura di Parabellum che qui ha tanti estimatori :P
2) perché riporta dei link per partire e farsi un'idea propria. Anche se i link possono essere considerati proposta di una parte non sono infatti strade chiuse o sentieri interrotti (cit.) e quindi sono comunque utili.
3) ed è la ragione principale, nei commenti c'è questa battuta memorabile: "farsi fare il fact checking da Russia Today è un traguardo mica da poco"
molestia
ora.. sta roba tra gli uomini si è vista succedere un miliardo di volte e nessuno ha mai usato la parola "molestia"..
va fatta una riflessione perchè stiamo creando problemi dove problemi non ci sono..
ora.. sta roba tra gli uomini si è vista succedere un miliardo di volte e nessuno ha mai usato la parola "molestia"..
va fatta una riflessione perchè stiamo creando problemi dove problemi non ci sono..
Che ci sono di mezzo gli angloameri'Cani era logico, ma ci sono pure li turchi!?!?
Comunque se i cinesi non ci mettono i militari, gli fregheranno tutto...
Mica è loro.
Nessuno dovrebbe fregare nulla a nessuno e ai congolesi non cambia nulla se il loro se lo fregano i russi, gli americani o i cinesi. Sempre di neocolonialismo/neoimperialismo si tratta
Nessuno dovrebbe fregare nulla a nessuno e ai congolesi non cambia nulla se il loro se lo fregano i russi, gli americani o i cinesi. Sempre di neocolonialismo/neoimperialismo si tratta
Ma veramente come dice nel video (già si sapeva) i cinesi hanno investito una marea di soldi in svariati paesi africani per costruire strade, ferrovie, porti, mica sono andati li a depredarli come gli angloeuroameri'Cani.
eh si, i cinesi sono buoni e gli angloamericani invece cattivi. Con questo livello di semplificazione il mondo deve essere senza misteri..
ma lol.... direi che sei veramente indottrinato!
Infatti la storia è piena di genocidi e colonizzazioni selvagge da parte dei cinevesi, vero?!
Infatti la storia è piena di genocidi e colonizzazioni selvagge da parte dei cinevesi, vero?!
Direi che il Tibet non sarebbe del tutto d'accordo con te...
Non sono buoni ma di sicuro io preferirei chi con me contratta e investe a chi altera elezioni e invade.
evidentemente quello che scrivo non viene capito. Sarà colpa mia..
Secondo me sono due invasioni diverse. Quella cinese, a livello mondiale, si paleserà per quello che è in meno di un decennio.
Forchielli lo dice da 15 anni. Gli USA fanno guerre, la Cina compra.
E non è uno che ama i cinesi, tutt'altro...
(edited)
E non è uno che ama i cinesi, tutt'altro...
(edited)
Mai letto nulla di Uiguri o Tibetani?
Si può anche dare un giudizio positivo del neocolonialismo cinese e preferirlo a quello occidentale.
I governi africani lo preferiscono. Non è invasivo culturalmente e rispetta la sovranità africana (narrativa cinoafricana); solo affari, win win. L'Occidente invece pretende un processo di democratizzazione e l'estensione dei diritti umani e quindi interferisce con la sovranità e la dignità culturale degli africani (paravento, anche qui, degli interessi reali)
Penso siamo tutti d'accordo sui fallimenti dei tentativi di esportazione di diritti umani e democrazia e quindi è facile capire che l'approccio cinese è vincente.
Ma resta neocolonialismo.
C'è sfruttamento? C'è un'élite immigrata cinese? C'è una dipendenza tecnologica, culturale e politica? Colonialismo.
i cinesi hanno investito una marea di soldi in svariati paesi africani per costruire strade, ferrovie, porti, mica sono andati li a depredarli come gli angloeuroameri'Cani.
Ma perché gli inglesi in India cosa facevano? Sembra che la storia sia accaduta solo per essere dimenticata e poi ripetuta con altri attori.
E di nuovo il colonialismo raccontato dai colonialisti come "il fardello dell'uomo bianco"; solo che stavolta è l'uomo giallo.
(edited)
Si può anche dare un giudizio positivo del neocolonialismo cinese e preferirlo a quello occidentale.
I governi africani lo preferiscono. Non è invasivo culturalmente e rispetta la sovranità africana (narrativa cinoafricana); solo affari, win win. L'Occidente invece pretende un processo di democratizzazione e l'estensione dei diritti umani e quindi interferisce con la sovranità e la dignità culturale degli africani (paravento, anche qui, degli interessi reali)
Penso siamo tutti d'accordo sui fallimenti dei tentativi di esportazione di diritti umani e democrazia e quindi è facile capire che l'approccio cinese è vincente.
Ma resta neocolonialismo.
C'è sfruttamento? C'è un'élite immigrata cinese? C'è una dipendenza tecnologica, culturale e politica? Colonialismo.
i cinesi hanno investito una marea di soldi in svariati paesi africani per costruire strade, ferrovie, porti, mica sono andati li a depredarli come gli angloeuroameri'Cani.
Ma perché gli inglesi in India cosa facevano? Sembra che la storia sia accaduta solo per essere dimenticata e poi ripetuta con altri attori.
E di nuovo il colonialismo raccontato dai colonialisti come "il fardello dell'uomo bianco"; solo che stavolta è l'uomo giallo.
(edited)