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Subject: [Attualità]

2025-07-12 23:10:35
La scuola non è solo luogo di valutazione: è — o dovrebbe essere — luogo di ascolto, dialogo, formazione del pensiero critico.

Ma anche no.. forse di pensiero critico, ma non di ascolto e dialogo.

“L’educazione è un atto d’amore, per questo è un atto di coraggio.”

La scuola deve ISTRUIRE, non educare.



Il messaggio può anche essere accettabile, ma non si spiega PERCHE' a noi dovrebbe fregare qualcosa di un paio di illusi su centinaia di migliaia di maturandi.
E soprattutto cosa c'è di corretto nelle loro rivendicazioni.

In ogni caso la mia opinione è contraria a quella degli studenti che hanno manifestato malcontento. Gli esami servono e il disagio che provocano è forse troppo poco.
2025-07-13 09:36:32
non mi trovi d'accordo ... ma forse ti mancano le basi di pedagogia ...
Amen
2025-07-13 10:08:35
Uno dei temi più caldi degli ultimi giorni riguarda il dissenso manifestato da alcuni ragazzi durante l'esame di maturità, che si sono rifiutati di sostenere la prova orale, una volta compreso di aver raggiunto una votazione necessaria per la promozione. Pochi casi che, però, sono il simbolo di una protesta e della necessità di cambiare il sistema scolastico, ritenuto dagli studenti troppo competitivo. Un commento sulla questione è stato chiesto anche al professor Vincenzo Schettini, noto sui social come La Fisica che ci piace, che ha invece manifestato le perplessità e preoccupazioni in merito alle modalità con cui è avvenuta questa, giusta, protesta.
Intervistato da la Repubblica di Bari, il docente ha parlato del disagio che ritiene non si possa nascondere nell'ambiente scolastico, ma ha riflettuto sul modo in cui i ragazzi abbiano manifestato il loro dissenso, provando a dare un'alternativa:

A scuola si vive un disagio, non lo posso negare. Lo vivono gli studenti e lo viviamo anche noi insegnanti. Stiamo attraversando periodi molto complicati, ma il disagio lo si affronta con il dialogo e l’empatia. Detto questo, se fossi stato io un maturando, avrei agito in maniera completamente diversa. Avrei affrontato il mio orale dimostrando le mie competenze, la mia bravura e le mie conoscenze. Avrei fatto vedere la mia capacità di mettermi in gioco: solo dopo, al momento della valutazione, avrei protestato chiedendo che non mi venisse assegnato un voto. Il pensiero è: vi dimostro che valgo e proprio perché ne sono consapevole, rifiuto il voto. Quella sarebbe stata una bella forma di protesta.

Alla domanda se, magari, la sicurezza della promozione abbia influito sulla scelta finale di non sostenere l'esame orale, Schettini risponde chiaramente e sottolinea come, pur sostenendo gli studenti, è necessario ricordare che non solo la scuola è un luogo in cui si impartiscono regole da rispettare:

Sicuramente, ma per questo è una protesta a metà. Sarebbe stato molto più d’impatto affrontare l’esame a testa alta, dimostrando il proprio valore e rifiutando successivamente la valutazione. Solo a quel punto avrebbero rinunciato a qualcosa, perché ricordiamoci che la protesta è sacrificio. Detto questo, io sono sempre dalla parte dei ragazzi e sono il primo a dire che in questa scuola ci sono tante cose che non vanno: però attenzione, perché ogni percorso ha delle regole, e se iniziamo a infrangerle, è la fine. Così si impara ad affrontare le cose: quando i ragazzi si troveranno in contesti lavorativi, si troveranno di fronte a tantissime situazioni diverse e non potranno sempre dire protesto perché questa cosa non mi piace.
Il professore, quindi, sostiene a gran voce il bisogno di modificare la struttura scolastica, senza però farne cadere i pilastri: "Ho sentito dire che l'esame di maturità non serve a niente, ed è gravissimo" e continua dicendo: "La scuola va protetta, va difesa. È importante far capire ai ragazzi che l’esame è uno step difficoltoso che va affrontato, come tutte le prove della vita. È uno scoglio da superare, ma solo così si cresce". In merito alle parole del Ministro Valditara, invece, dice:

Credo che il ministro abbia reagito di pancia, dando una sua lettura per chiedere a tutti di abbassare i toni. Quello che è successo va interpretato, anche se stiamo reagendo tutti d’istinto. È un campanello d’allarme, o meglio, l’ennesimo. C’è un disagio e va compreso, ma è il caso di farlo ragionando assieme ai ragazzi. C’è comunque una fetta enorme di studenti che hanno affrontato la maturità a testa alta
2025-07-13 10:12:29
L'errore secondo me è proprio nella funzione che si attribuisce alla scuola.
Anche se vanno fatte distinzioni tra primaria secondaria e università.

Qui parliamo di maturandi e francamente fa cadere le braccia persino l'uso della parola "educazione".

E no, non è una questione di "basi di pedagogia", ma ideologica. Cosa ci aspettiamo dalla scuola (rectius: da ciascun ciclo scolastico)?
Probabilmente è su questo che dissentiamo.
2025-07-13 10:49:36
Pupe, perdonami, ma se fuori strada, il dialogo, l'empatia, (questo secondo me non vale per l'università dove sei un numero), sono necessari per veicolare un informazione, e lo si può fare in un sistema di regole (piano comunicativo), e l'educazione spetta ai genitori, ma anche agli insegnanti, laddove emergono lacune.
Mi concentro, esclusivamente sull'apprendimento, comunicazione insegnante bambino; pensi davvero che senza conoscere il bambino si può aiutarlo nel suo percorso di studi, se tu sai che sta vivendo un momento difficile, pensi davvero che lui in quel momento sta a sentire la lezione del maestro? Per situazione difficile parlo, di bambini che vedono seperarsi i genitori, e la madre portarsi un altro uomo a casa e in dolce attesa di un fratellino dal padre diverso, oppure la ragazza tolta ai genitori perchè tossicodipendenti e affidata alla nonna, o ancora cose più semplici il bambino che viene bullizzato in bagno, o molestato da un adulto a casa, o ancora accesso a video e immagini che possono portare squilibrio in una mente non ancora formata.
Quello che vede un prof, è agitazione, irriverenza, svogliatezza, ma dietro ci può essere una di queste storie, e quella è solo una reazione, un comportamento figlio del disagio. che si vive nella mente. Se non parli con il ragazzo, se non lo rassicuri, te come insegnante e il gruppo come classe, quello diventa un bambino/ragazzo/adolescente perduto.
L'educazione del rispetto, della puntualità nella consegna, l'autonomia, l'autovalutazione, e l'autoregolazione del singolo, e del singolo nel gruppo, queste sono le mission che dovrebbe avere un ragazzo alla fine del percorso, al di là delle competenze acquisite che scrivere, leggere e fare di conto.
2025-07-13 11:27:09
intanto stai già dicendo "bambino" e noi parlavamo di 18enni..

Comunque ti invito a rileggere il mio post però perchè lo hai ignorato.
2025-07-13 18:47:18
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Non serve fare indagini di mercato per capire cosa vuole il consumatore
2025-07-15 09:16:09
Quello che sta accadendo a Torre Pacheco è il futuro che aspetta ogni nazione europea, praticamente la guerra civile
Il fatto che qualsiasi giornale o politico italiano nasconda la notizia (anche quelli di "destra"), piuttosto parlando di due maturandi svogliati che non hanno voglia di fare l'esame orale, fa capire come ci sia un piano dietro evidente (non so se inizi con la K...) che accomuna tutte le nazioni europee, con un destino chiaro, è solo questione di tempo ahimè. In Italia ha vinto la destra, teoricamente quella estrema, ma non è cambiato assolutamente nulla, anzi, le cose sono peggiorate (negli ultimi 3, dico TRE, giorni a Milano: I soliti noti hanno ridotto in fin di vita un ragazzo di 32 anni per un caricabatterie nel borsello, altri due accoltellamenti segnalati nella notte del giorno dopo e una persona presa a pietrate in testa, una scultura alla triennale è stata data alle fiamme. Ovviamente l'etnia delle persone è sempre la stessa, purtroppo la nazionalità inizia a mescolarsi perché taluni risultano come italiani, anche se sono la cosa più lontana dall'esserlo, ed è anche la stessa di quei personaggi che hanno preso a pugni un 60enne senza motivo a Torre Pacheco)
(edited)
2025-07-15 10:08:07
https://www.msn.com/it-it/notizie/mondo/un-falso-video-scatena-la-caccia-ai-migranti-a-torre-pacheco-scontri-giorno-e-notte/ar-AA1IB5OS?ocid=BingNewsSerp

ahi ahi la paura ... che brutti scherzi gioca ... ma io ci metto pure l'influenza dei media ...
2025-07-15 10:38:15
I video circolati sono falsi, ma l'aggressione è reale.
2025-07-15 10:45:20
E ciò giustifica la caccia al marocchino?
2025-07-15 11:36:41
Niente giustifica nulla. Ma non è questione di "media e paura", ad aver innescato la reazione è un episodio reale.
2025-07-15 12:01:18
per i media intendo i social ... male di questa società contemporanea ...
2025-07-15 12:24:03
Rimane il fatto che una certa etnia è preporenderantemente presente tra gli arrestati e nelle carceri italiane

NON TUTTI VOGLIONO VIVERE CON NOI, alcuni sono qui solo per sfruttate la DERIVA BUONISTA

Prima impariamo questa frase, meglio è
2025-07-15 12:35:52
In tutte le nazioni europee c'è una etnia particolare che crea più problemi degli altri, il fatto che spesso rimangano impuniti porta le persone ad essere esasperate e poi accadono cose sbagliate, ma l'errore più grande è alla fonte e cioè di chi permette, i governanti, di fare vivere un presente che la gran parte dei cittadini non vogliono, imposizioni e vessazioni dall'alto

Alla festa della musica a Parigi i 14 arrestati che hanno siringato 120 donne con la droga dello stupro erano tutti di una specifica etnia, la stessa etnia che da tre anni riempie piazza del Duomo per fare quella pratica tribale della quale non conosco il nome, ma in Italia si chiama stupro o molestia di gruppo, cosa che è successa anche a Colonia 5 anni fa (sempre da parte dei soliti noti), a Milano Corvetto è andata in fiamme (chi ha pagato i danni?) perché uno dei soliti noti si è fatto 8km in contromano, senza patente, ed è caduto e sfortunatamente è deceduto, un mese dopo è successa la stessa cosa, sempre a Milano, sempre con protagonista uno dei soliti noti, in Olanda è stata creata una terminologia, mocro mafia, per indicare la nuova mafia proveniente dal Marocco (vi ricordate quando i fessi vi dicevano "eh ma anche noi abbiamo portato la mafia in America 100 anni fa", che se uno ci ragionasse sopra direbbe "meglio non ripetere quegli errori allora", ma almeno abbiamo fatto pari e patta e abbiamo una nuova forma di mafia anche al nord Europa), a Parigi dopo la CL sono morte tre persone e centinaia di persone sono state arrestate, inutile dire chi fossero, mentre al Beccaria di Milano, il carcere giovanile, l'80% delle persone residenti è straniera e di quell'80% il 90% proviene dal Nord Africa.
C'è un problema enorme con queste persone, chiaramente non si possono integrare, quantomeno non tutte, ma c'è anche la volontà dall'alto di importarle in modo perpetuo e costante, qualsivoglia sia il governo (a meno che non ci sia un presidente con la schiena dritta, come in Polonia, ma di certo in Italia è utopia), questo porterà solamente a disastri sociali, dopo le lotte di classe del '900 ci saranno le lotte tra etnie che caratterizzeranno questo secolo
2025-07-15 12:39:11
A meno che chi vota non venga affascinato da un nuovo "fassista"