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Napoli una fede

Founder: kurtina [del]

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Description

Questa nuova federazione sostituirà il forum Napoli una fede incrollabile. Forum nato con l\'intento di celebrare i successi della squadra azzurra, ma divenuto poi luogo d\'incontro di amici e buontemponi, non necessariamente di fede azzurra.
Anche questa nuova federazione accoglie tutti coloro che amano discutere, confrontarsi, e scambiarsi pensieri ed idee. Tutto sempre nella più totale tolleranza, senza alcuna discrminazione di nessun genere. Sono richieste solo due cose per poterne far parte, L\'allegria ed il rispetto per i pensieri altrui.
Benvenuti.

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Un posto al sole

gino1010 [del]

2008-10-20 09:15

Un posto al sole ovvero 'o Bancariello 'e Don Peppino

Racconto di Gino Cogliandro.

Da qualche settimana, sto lavorando a Napoli. Al principio uno due giorni a settimana, ma adesso in modo molto piu intenso, tant'e' che mi sono praicamente trasferito, prendendo in fitto una casa nella zona di Posillipo.
Sto lavorando per un'emittente napoletana molto giovane, dinamica e professionale che si trova nella zona di Agnano.
Per i non Napoletani dirò che Agnano, una volta paese a se, ma oggi definitivamente inglobato nella città, è una bellissima zona nella parte nord di Napoli.
C'è l'ippodromo, ci sono delle terme rinomate e alcuni alberghi belli ed importanti come il San Germano. E' ricca di verde, con molti alberi di agrumi e da frutto perchè è una zona molto fertile di natura vulcanica. Sorge infatti all'interno di una vasto cratere vulcanico spento da migliaia di anni e che comprende la zona dei campi flegrei, e la vicina Pozzuoli. Sarebbe un incanto sopratutto per la vista su Nisida e Coroglio, Ma purtroppo lo scempio che a partire dagli anni 50 nella zona di Bagnoli hanno fatto con la costruzione di un cementifico e delle acciaierie direttamente sul mare, le hanno impedito uno sviluppo economico e turistico che avrebbe fatto da traino a tutta l'economia della città. Per fortuna qualcosa si muove, e come al solito speriamo bene.
In questi giorni in cui il tempo è straorinariamente bello, spesso la mattina recandomi agli studi ho notato un vecchietto seduto fuori ad una vecchia casa ad un solo piano. La sedia, è di legno, ma ha un'aria molto comoda, con i bracciuoli ed uno schienale tipo poltrona. L'uomo sembra godersela un mondo a star li, ed inevitabilmente dopo quallche giorno ho cominciato a salutarlo con un cenno della mano al quale lui risponde garbatamente con un cenno della testa. Ma la cosa che mi ha meravigliato, è che l'uomo ha davanti a se un banchetto di legno tipo un tavolino. per i napoletani, questo è il chiaro segnale di una cosa. Il vecchietto vende le sigarette di contrabbando.
Il contrabbando, è stato per tantissimi anni a Napoli una delle maggiori fonti di guadagno per la città. E non solo la vendita delle sigarette ma anche l'indotto che ne conseguiva (meccanici per i veloci motoscafi, pezzi di ricambio, marinai esperti sempre al lavoro, etc. etc.) offriva reddito e lavoro a migliaia di famiglie. Sappiamo tutti che una forte attività lavorativa (anche se disonesta) crea comunque su di un territorio un benessere che ovviamente sparisce quano l'attività stessa finisce. Ora non voglio fare assolutamente l'apologia di un reato, ma (ed in questo i napoletani che mi leggono possono confermare) il contrabbando faceva si che una grandissima parte di reati come gli scippi, i furti di auto e di moto, gli appartamenti svaligiati, fossero decisamente meno di oggi. Persino lo spaccio della droga era una minima parte rispetto a quela che viene venduta ai giorni nostri. Non solo perchè quella manovalanza oggi dedita a questo tipo di reati era impiegata nel contrabbando ,ma perchè proprio chi gestiva il commercio delle sigarette non aveva alcun interesse che le forze dell'ordine fossero sempre sul chi va la . Era una sorta di patto tra i contrabbandieri e lo stato, Loro si impegnavano a far rispettare la legge, e le autorità chiudevano gli occhi su quello che la notte accadeva nei tanti porticcioli napoletani." Ogni tanto un sequestro (arrivo a pensare persino concordato) giusto per far vedere che "ca' nisciuno è fesso) e poi tutto riprendeva come sempre nel reciproco interesse.
Dalla fine dell'epoca del contrabbando sono spariti le centinaia di banchetti (gestiti in genere da vecchie donne, o giovani madri con nugoli di bambini) che pullulavano nella zona dei quartieri spagnoli e della ferrovia.
Mi sono perciò sorpreso quando ho visto quel banchetto, e in quella zona. Anche se so che ancora qualche rarissimo "punto vendita"esiste ancora. Ed anche oggi (visto l'esiguo numero) la cosa viene spesso tollerata dalle forze dell'ordine che sanno benissimo che multare o sequestrare qualche stecca di sigarette può significare levare a qualche anziano l'unica forma di sostentamento.
E proprio stamani mi è accaduto il fatto che mi accingo a raccontare.
Ero negli studi e mi sono accorto di non aver portato un altro pachetto di sigarette, me ne rimanevano solo un paio. Ora chiunque è o è stato fumatore sa benissimo che volendo si può stare due tre ore senza fumare, ma le sigarette le devi avere! L'idea stessa che ti manchino ti fa sentire come un bambino a cui hanno sottratto il ciuccio. Ovviamente il tabaccaio più vicino, vista la zona è molto distante. Decido quindi di uscire dagli studi e comprare le sigarette di contrabbando dal vecchietto con il banchetto. Mi avvicino a lui, lo saluto e gli chiedo:
- Mi date un pachetto di sigarette? Lui mi scruta un po e mi fa:
- Mi dispiace dottò ma sigarette non ne vendo....
Capisco la sua preoccupazione e mi affretto a rassicurarlo
- Non sono un agente state tranquillo faccio l'attore.
- Lo so chi siete! Voi siete il signor Gino, mi avete fatto fare un sacco di risate, "managgia 'a capa vostra!"
risponde lui dandomi la mano, piacere io sono Peppino.
- Piacere Don Peppì. Managgia quindi sigarette niente? (gli dico stringendogli a mia volta la mano)
- No, mi dispiace veramente!
- E che ci fate qua fuori Don peppì?
- Dovete sapere (mi fa lui) che questa casa (indicandomi la casa alle spalle), è umidissima. Tiene propri i muri impurpati (impregnati) d'acqua. L'età mia purtroppo pure ci sta e sono 79...
- Altri cento con la buona salute rispondo io di prammatica
- Grazie duttò altrettanto a vuje. E allora nelle giornate belle come queste, io mi metto qua fuori al sole e mi dovete credere, sento proprio che il sole mi asciutta le ossa.
- Ho capito!! Ma scusatemi una cosa allora, ma questo banchetto? che lo tenete a fare qua?
- Ehhh 'o Bancariello? Dottò voi lo sapete no come sono fatti i napoletani?
- Si lo so, cioè no. Insomma non ho capito.
- Mi meraviglio di voi! Fate l'attore e non sapete certe cose. Dunque i napoletani, quando vedono a uno che se ne sta tanto bello sparapanzato al sole o che si stanno godendo una cosa, tanto so contenti quanno ' o ponno rompere 'o cazzo!! Io all'inzio anni fa quando ho cominciato a mettermi qua fuori con la sedia, tutti quelli che passavano dcevano mo una cosa, mo un'altra. Che so "ih che bella vita!" "E' inutile che stai 'o sole tanto muori 'o stesso," 'o Nonn te fatt sta seggia, ma vuò vendere?!!!! Insomma nun me lasciavano in pace. E allora mi sono inventato questo bancariello: la gente passa, non sa cosa, ma pensa che io sto vendendo qualcosa, e allora siccome sto faticando, nun me rompono 'o cazz!!
Di fronte a tanta saggezza, gli stringo la mano esclamando: Don Peppì voi siete un genio a voi vi dovevano fare ministro.
- lasciate perdere risponde lui, chill so tutti mariuol!!
- Bene dico salutandolo Don Peppì è stato un piacere, arrivederci.
- ' O signore v'accumpagna. E con queste beneauguranti parole mi saluta.
- Faccio neanche 20 metri e sento che mi chiama
- Signor Gino... Signor Gino...
- Mi volte e chiedo: Dite Don Peppì...
- Se volete le sigarette (e mi indica una specie di officina con dei pneumatici in mostra) le vende Salvatore 'o gommista!!

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